Disturbatori seriali
Quando si apre un blog ci si deve aspettare, prima o poi, l’attacco di un qualche “blog’s fame-hungry psychopath”, come è accaduto al mio ultimo post del 16.10.2015 “Luigi Cillo e l’arte sacra”, dove uno squinternato che risulterebbe a nome di Augusto Costacurta, ha pubblicato un delirante commento, a distanza di quasi un mese dalla pubblicazione del post.
Sicuramente si tratta di un imbecille buontempone che utilizzando impropriamente tale nome, si prende gioco del vero Augusto Costacurta, in quale dovrebbe protestare energicamente con la Redazione di OT, onde evitare in futuro questi incresciosi incidenti (cosa non ti combinano gli hackers al giorno d’oggi!).
Come dicevo, il vero Costacurta, i cui commenti sono sempre corretti e pacati, non si abbasserebbe certo ad assumere il tipico comportamento del cialtrone che è convinto di albergare sulle più alte cuspidi del sapere umano, ma non essendo evidentemente in grado di interloquire sulla materia in questione, tenta di spostare l’attenzione lanciando invettive ad personam, oppure tentando di screditarne la vita privata o l’attività professionale, delle quali ovviamente nulla sa, attingendo solo al proprio limitato bagaglio intellettuale (si fa per dire) dove imperano disinformazione e ignoranza crassa.
Non ho ovviamente replicato perché quando si scende di livello su argomenti che esulano dal contesto, ai provocatori/disturbatori seriali piace innescare sterili “confronti”, quasi mai in termini corretti, che si protraggono all’infinito senza produrre nulla.
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La critica oggettiva, costruttiva, attinente al tema, svincolata dal proprio tornaconto e non prona ad interessi altrui, è sempre utile, fondamentale e necessaria alla comprensione di qualsiasi fatto artistico o meno, e il nostro sopra nominato rimuginatore, poteva benissimo rendere edotto il popolo con le sue incommensurabili conoscenze sull’arte dell’affresco, ed approdare, con argomentazioni puntuali e serie, a conclusioni completamente contrarie alle mie, nel qual caso, e se del caso, non avrei avuto difficoltà ad ammettere di avere travisato o completamente sbagliato la mia interpretazione. Mi era già successo, anche non molto tempo fa, e la cosa anziché disturbarmi, mi è stata utile.
Ma il fasullo Costacurta, ignorando la vera essenza del post, ha prodotto una serie di invettive gratuite e fuori tema, condite con alcuni “VERGOGNA!!” (urlati signorilmente tutto in maiuscolo e doppio esclamativo), e anche con una elegante nota circa i suoi problemi di incontinenza.
Per un senso di rispetto umano nei confronti del buon uomo, evidentemente afflitto da qualche problema esistenziale, avevo chiesto cortesemente alla Redazione di OT di cancellare tali commenti inappropriati e degradanti per la personalità stessa dell’autore, si pure un hacker, che, come ho detto sopra, potrebbe essere confuso con il vero Augusto Costacurta.
Come previsto la Redazione di OT se ne è infischiata, non ritenendo la cosa degna di attenzione. Comunque, anche da parte mia, l’incidente poteva ritenersi chiuso.
Sennonché, il personaggio forse indispettito dalla mia mancata sollecita risposta, postava un altro commento: Non risponde?? Eppure so che legge con molta attenzione!! Meglio! (qui forse gli è sfuggito che tacciare qualcuno di “leggere con molta attenzione” non è affatto un insulto).
A questo punto, se uno insiste, non sarò certo io a tirarmi indietro ed essere accusato di codardia, ma in aderenza alla mia sopra accennata regola “contra verbosos noli contendere verbis”, preferisco intervenire una tantum, con questo post dedicato, che mi permette anche di affrontare un argomento sul quale avevo intenzione di scrivere, ma procediamo senz’altro con le Questions/Answers.
Di seguito un excerpt del commento (in corsivo sottolineato), e di seguito le risposte, direttamente al sedicente Costacurta.
Solo speculazione:
Se il sostantivo è inteso in senso filosofico, mi va bene; con altri significati non esiste nel mio vocabolario, quindi se lei ha qualche elemento di rilevanza, lo faccia sapere all’Autorità competente;
Si dedichi alla cura dell'orto:
Non ho l’orto, ma le assicuro che, se non avessi nulla di meglio da fare (come sembra essere il suo caso), non esiterei ad occuparmene;
I cappellesi piangono per la distruzione della loro piazza:
I cappellesi (abitanti di Cappella Maggiore) ne avrebbero tutti i motivi, ma non ho mai visto nessuno piangere. Mi può fare qualche nome tanto per sapere chi sono questi Piagnoni?
Sempre i cappellesi sono senza una fontana, simbolo del comune!!
Questo è l’argomento sul quale volevo scrivere un post, ma lo riprenderò più sotto affinché lei non perda il filo delle risposte;
Con tutto il rispetto dott. Serafin, faccia lei allora!!
Meno male che ha usato tutto il rispetto, il resto però lo ha copiato da un altro fine revisore dello stesso post.
Svolgo già una attività professionale, in particolare nel campo del restauro, beni culturali e artistici, in Italia e all’estero, inoltre scrivo di questi e altri argomenti, faccio anche altre cose e mi sembra che basti.
L' ennesima pietra scagliata contro il sig. Duilio Dal Fabbro:
Potrebbe fare i nomi di questi scagliatori di pietre così lo facciamo sapere anche al Sig. Dal Fabbro che ne è all’oscuro? Per quanto mi riguarda, se il “curatore” organizza delle buone mostre ne scrivo bene (vedi ad esempio il mio post “Arte contemporanea” del 03.10.2014), se invece organizza qualcosa che non mi convince, come nel caso in questione, ne scrivo di conseguenza, senza confondere la critica con gli attacchi alla persona, senza timore reverenziale, dato che non sono nel libro paga di nessuno.
Perché non lo nomina per nome?
Il Sig. Duilio dal Fabbro è il “curatore” della mostra in riferimento al post, lo sanno anche i polli. Non avendo egli altri titoli accademici mi sembra di averlo definito nel modo migliore.
Ha paura??
Mai avuto paura in vita mia. Solo qualche volta mi sono trovato in stato di “calma operosa”, ma erano circostanze particolari del tipo “spegnimento improvviso in volo del motore dell’elicottero”.
Sa di avere la coda di paglia??
Non conosco esattamente il significato. Dovrebbe corrispondere a “guilty conscience” e questo riguarda lei e i suoi probabili suggeritori/mandanti/Piagnoni.
Guardi eminenza i suoi articoloni…:
Eminenza che scrive articoloni? Quasi, quasi, lo prendo come un complimento;
Criticare insolentemente il lavoro certosino ed eclettico di Duilio!!?
Il postulato in difesa di chi non ha mai richiesto tale azione e comunque è in grado di difendersi da solo, getta discredito, oltre che su di lei, anche sul Dal Fabbro che preferirebbe non essere rappresentato da tale esempio di tutore, né essere l’oggetto delle sue elucubrazioni.
Per sua informazione, anche se di poca importanza, il Dal Fabbro, al termine della mostra in questione, dimostrando (contrariamente alla sua ottusità) una non comune perspicacia, ovvero, intelligenza commerciale acquisita nel settore lavorativo di provenienza, ha manifestato soddisfazione, atteso che la mia critica, contraria a quella dello stuolo degli adulatori, ha innescato curiosità, spronando e incrementando le presenze dei visitatori, e pubblicamente mi ha pure invitato a cena, a titolo di ringraziamento, ma penso che rifiuterò l’invito altrimenti, anche per una sola cena, entrerei a far parte della categoria dei “cooptati o venduti” con ripercussioni circa l’obiettività della mia critica nelle mostre future.
Sarà mica lei quello che ha progettato la risistemazione della piazza di Cappella Maggiore negli anni novanta??
No, non sono stato io ma uno Studio di architettura di Vittorio Veneto, che tra l’altro sembra avere il monopolio perpetuo/ereditario dei lavori sulla piazza, alcuni eseguiti anche recentemente, e visto che lei è così pieno di buon tempo, apra un’inchiesta su questa “anomalia”.
Non vede dopo soli vent'anni in che stato è ridotta quanta speculazione su materiali avete fatto??
Lo vedrebbe anche un cieco. Perché non scrive una bella letterina alla sindaca o all’assessore factotum, magari con la stessa verve usata nel commento al mio post, e poi vediamo cosa succede?
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Bene, ora che abbiamo finito con le amenità e “dato ad Augusto quello che è di Augusto” (quello fasullo ovviamente!), vorrei riprendere il discorso sulla fontana, dove, effettivamente, ho qualche colpa. Colpevole di non essermi opposto, a suo tempo, con sufficiente energia alle decisioni altrui.
La fontana “simbolo del comune”, costruita nel 1826, era stata smontata e dispersa nel 1950, a seguito dei lavori di asfaltatura.
Nel 1994, in occasione della risistemazione della piazza, avevo proposto all’Amministrazione Comunale di ricostruire la vecchia fontana, sullo stesso sedime individuato da vecchie foto, utilizzando gli stessi materiali secondo il procedimento di anastilosi, dato che, a seguito di ricerche eseguite a titolo personale, avevo individuato circa il 60% degli elementi lapidei, appartenenti al vecchio manufatto, sparsi come ornamenti nei giardini di alcune case private del comune e zone limitrofe.
Tutti i detentori dei reperti, meno uno, opposero resistenza, negando l’ appartenenza delle pietre alla fontana antica, oppure invocando diritti di usucapione, e come si può immaginare, non se ne fece nulla in quanto l’Amministrazione avrebbe dovuto procedere con denunce per sottrazione di “beni pubblici esclusi dall’usucapione ultraventennale”.
L’unica persona disposta a restituire il maltolto, alla fine si era adeguata agli altri, e il reperto (sommità del pilastro centrale) spariva definitivamente. Attualmente gli unici reperti visibili sono due gradini del basamento ottagonale, emersi dagli scavi (foto del titolo), il cui recupero è avvenuto fortunosamente in quanto, durante i lavori, tenevo d’occhio (sempre a titolo personale) il sedime della vecchia fontana.
I due gradini erano già stati caricati sull’autocarro, con destinazione in discarica, e recuperati dopo accesa discussione con l’impresa; ora si trovano inclusi nella pavimentazione sul luogo originario.
L’Amministrazione di allora mi conferiva quindi l’incarico per il progetto di una nuova fontana (solo) che avrebbe dovuto rappresentare il simulacro della precedente.
Per il gioco delle opposizioni, il progetto veniva modificato e l’importo preventivato ridotto del 50% con l’esecuzione affidata a ditta non specializzata (i posatori di porfido e acciottolato della piazza!), sostituita troppo tardi solo dopo proteste e minacce da parte mia. La nuova ditta, comunque, ultimava egregiamente il rimanente lavoro cui seguiva una festa popolare di inaugurazione.
Cambiata l’amministrazione, la fontana è stata abbandonata a se stessa, senza alcun intervento di manutenzione e sottoposta ad ogni vandalismo, con martellate documentate sulle pareti della vasca, fino a che, poco alla volta, diventerà un rudere, pronto ad essere utilizzato come “falso scopo” o “capro espiatorio” per le prossime elezioni, ma su questo ho già dato abbastanza e per ora mi limito, ogni tanto, a scattare qualche foto per la cronologia “Tappe del degrado” che si può vedere qui:
http://www.ars-studio.it/it/articles/show/category/4/article/122