Deposito di scorie radioattive in Veneto? Parliamone!
Si vocifera (voci di corridoio) che il Veneto sia, fra le regioni del Nord, il più "papabile" per ospitare il deposito di stoccaggio scorie radioattive che si dovrà costruire in Italia.
Sarà falso? Sarà vero?
Mah!
Anni di osservazione mi hanno portata a pensare che con questi governi, appena uno si distrae un attimo… zac! te lo…
Non serve finire la frase, tanto lo so benissimo che vi è apparsa a chiare lettere a livello mentale! 😉
Per cui, se fosse vero…
dopo il petrolchimico,
dopo il glifosato,
dopo il prosecco (ex-elicotteri inclusi),
vuoi forse farti mancare la ciliegina sulla torta??
ma dai… fai fatto trenta… cosa ti costa a far trentuno!?
Per chi vuol saperne di più, ci troviamo sabato 16 aprile alle 18.30 al Collegio Dante
INGRESSO LIBERO
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A Longare, appena otto chilometri da Vicenza – gioiello urbano gradualmente militarizzato – gli “alleati” di Washington, a seguito di un incidente nucleare hanno occultato nelle caverne del “Covalo di Costozza” a diretto contatto con le falde acquifere, alcuni ordigni atomici non più trasportabili.
Proprio in quelle profonde cavità avevano impiantato segretamente un'officina adibita alla manutenzione delle testate atomiche.
Insomma, da gioiello dell’Unesco il territorio vicentino è stato ridotto a magazzino nucleare per la guerra straniera.
Considerando che il plutonio 239 è pericoloso per 24.400 anni, quali sono le conseguenze ambientali e sanitarie che si riversano sul territorio, a danno dell’ignara popolazione veneta?
Come se ciò non bastasse, i cittadini veneti dovrebbero chiedersi se ci sono state o sono in corso attualmente, trattative per imporre alla regione Veneto la realizzazione del deposito unico nazionale di scorie nucleari.
«A breve – ha dichiarato recentemente un sottosegretario, nel corso di un incontro pubblico – il Governo rivelerà l'esatta localizzazione del deposito unico nazionale. Posso dire che al Nord alcune località più di altre si stanno attrezzando per accoglierlo…».
Secondo indiscrezioni sarebbe il Veneto, che possiede certi requisiti, la regione prescelta per ubicare il cimitero nucleare italiano.
Il presidente della regione Veneto, nonché il vicepresidente e l'assessore regionale all'ambiente, interpellati tramite e-mail, ancora non rispondono ad un tema cruciale.
Perché non smentiscono queste indiscrezioni?
Sono forse in corso trattative sotterranee con il governicchio Renzi, all'insaputa dei cittadini veneti?
E perché non è stata ancora resa di dominio pubblico, la carta della aree potenzialmente idonee (Cnapi)?
Per la cronaca documentata: lo stesso Zaia, qualche anno fa, in veste di ministro approvò – senza chiedere il parere ai suoi conterranei – l'edificazione di una centrale nucleare nella sua regione.
Amiche ed amici del Veneto: sveglia!
Firmato Gianni Lannes
Gianni Lannes giornalista Freelance investigativo già collaboratore di importanti testate italiane come la Rai, “L’espresso”, “la Repubblica”, “Panorama”, il “Corriere della Sera”, “La Stampa”, “Famiglia cristiana”