FINALMENTE IN GALERA CHI NON VACCINA I FIGLI
Le farmaceutiche comandano, l'Italia obbedisce
Le case farmaceutiche sono partite al contrattacco. Dopo aver visto un regolare declino nel numero dei bambini vaccinati, dovuto alle informazioni sui loro pericoli che circolano da anni sulla rete, i giganti americani della siringa hanno messo in moto la loro potente macchina politica, e le conseguenze iniziano a farsi sentire a livello planetario: la California ha appena approvato una legge che toglie ai genitori la possibilità di rifiutarsi di far vaccinare i propri figli "per motivi personali o religiosi", per vederli ammessi alle scuole pubbliche o private.
In altre parole, mentre prima un genitore poteva dire "sono contrario a far vaccinare mio figlio, perchè penso che il vaccino metta a rischio la sua salute" (e se ne assumeva tutte le responsabilità), ora non potrà più farlo: o fa vaccinare il proprio figlio, oppure dovrà educarlo a casa sua, in maniera privata ("home schooling").
L'Italia naturalmente, governata da lacchè servi degli americani, si sta prontamente allineando al diktat delle case farmaceutiche. […]
Come scrive Repubblica, "Gli assessori alla Sanità delle Regioni italiane oggi a Roma hanno deciso all'unanimità di inserire nel nuovo "Piano nazionale di prevenzione vaccinale", che si sta scrivendo in questi giorni, anche la previsione di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto di vaccinazioni." Invece di restringere fino all'impossibile le opzioni del genitore di rifiutare la vaccinazione, da noi hanno pensato di escludere direttamente dalle scuole gli alunni che non siano vaccinati.
Naturalmente, questa scelta va in diretto conflitto con un sacrosanto principio, chiamato "scuola dell'obbligo". Come puoi impormi di frequentare la scuola elementare, per legge, ma contemporaneamente accettarmi solo se io accetto di vaccinare mio figlio? A casa mia questo si chiama ricatto. Ma i nostri lacchè delle case farmaceutiche hanno un ragionamento di ferro da contrapporre a questa tesi.
Sentite ancora cose dice l'articolo citato: "In questo modo verrebbe ripristinata una regola che un tempo era in vigore e che venne cancellata 18 anni fa da una circolare in cui si stabiliva che il diritto alla scuola non poteva essere eliminato per i vaccini. "Ma quelli erano i tempi nei quali la copertura era altissima – commenta il coordinatore degli assessori, l'emiliano Sergio Venturi – . Adesso ci sono zone del Paese dove siamo molto bassi". Nel Riminese, ad esempio, si viaggia intorno all'85%, vuol dire che in una classe di bambini possono essercene tre che non hanno fatto le vaccinazioni obbligatorie. La preoccupazione è alta e gli assessori hanno preso una posizione forte."
In altre parole, quello che una volta era un "diritto alla scuola che non può essere eliminato per i vaccini", oggi diventa eliminabile perchè solo le percentuali dei vaccinati stanno scendendo. Ovvero, i diritti del cittadino esistono solo se non entrano in conflitto con gli interessi commerciali. Altrimenti, i secondi prevalgono sui primi.
Inoltre, c'è un altro problema filologico da risolvere, e sta nella frase "… vuol dire che in una classe di bambini possono essercene tre che non hanno fatto le vaccinazioni obbligatorie." Embèh? Chissenefrega se ci sono in classe dei bambini non vaccinati? Se il tuo è vaccinato, perchè mai ti dovresti preoccupare di quello che succede agli altri? A questa domanda nessuno finora è riuscito a dare una risposta seria, e questo da solo dovrebbe bastare a far capire quali siano i veri interessi che si muovono dietro a queste ignobili operazioni di terrorismo mediatico. (1)
E poi c'è un'altra frase, nell'articolo, che rischia di sfuggire ai meno attenti: nel passaggio relativo ai problemi causati dai tagli alla sanità, c'è scritto: "Ci sono sempre più spese da affrontare, come il rinnovo dei Lea, livelli essenziali di assistenza, che costa 900 milioni. Inoltre, stanno arrivando sul mercato molti farmaci innovativi che sono costosissimi."
Ah, già. "Inoltre", stanno arrivando sul mercato molti farmaci innovativi che sono costosissimi.
Ma guarda un po' che coincidenza.
Massimo Mazzucco 16.10.2015
FINALMENTE IN GALERA CHI NON VACCINA I FIGLI
15 ottobre DI STEFANO MONTANARI
L’Emilia Romagna è una terra ricca e fortunata. E tra le grandi fortune c’è quella di avere un assessore alla salute semplicemente illuminato e illuminante. Si tratta di tale Sergio Venturi. Anzi, del dottor Sergio Venturi, laureato in Medicina e burocrate di lungo corso.
Terrorizzato come è giusto che sia dal drastico calo delle vaccinazioni (poliomielite, malattia inesistente in Italia dal 1982, precipitata da una percentuale di copertura del 96,10% al 94,8%; difterite, di cui abbiamo avuto in Italia 5 casi tra il 1990 e il 2000 e poi più nulla, dal 96% al 94,72%; pertosse dal 95,78% al 94,44%, epatite B dal 95,78% al 94,49%) e dalle notizie della strage che sta facendo una malattia terribile come la pertosse, il dottor Venturi ha detto basta.
Così in un articolo della giornalista Eleonora Capelli, superesperta dell’argomento tanto da aver scoperto l’esistenza della polioMELITE, probabilmente l’infiammazione cronica di molte mele ( http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/10/12/news/venturi_segnalare_alla_procura_chi_non_vaccina_i_figli-124858909/ ) lo statista scienziato annuncia la sua intenzione di denunciare alla Procura della Repubblica quei genitori che non vaccinano i figli.
Ecco: finalmente quei delinquenti faranno la fine che meritano.
Intanto, qualcuno, magari informato in modo diverso di quanto non sia l’assessore Venturi, potrebbe proporre il carcere per chi fabbrica vaccini contaminati da pezzi piccini piccini di metallo; per chi mette in commercio i vaccini senza denunciarne tutti i componenti; per chi mette in circolazione vaccini senza aver fatto la sperimentazione che Biologia comanda; per chi dà il permesso di commercializzazione senza aver completato tutti i controlli del caso; per i funzionari degli enti di controllo che hanno in mano documentazione imbarazzante sui vaccini e insabbiano il caso; per chi somministra quella roba inquinata; per chi vaccina senza aver valutato in modo esaustivo se il soggetto sia già immune dalla/e patologia/e; per chi pratica vaccinazioni in modo illegale (ad esempio, un’esavalente al posto della tetravalente); per chi, pur obbligato, non denuncia gli effetti deleteri delle vaccinazioni; per chi dà informazioni false o incomplete (esempio: illudendo il soggetto di essere protetto contro una malattia e non contro un solo ceppo della malattia o non dicendo che nessun vaccino è attivo su ogni soggetto); per chi vaccina soggetti che per età non potranno mai essere immunizzati in quel modo; per chi fa terrorismo distorcendo i dati reali (per esempio “morire DI morbillo” invece di “morire CON il morbillo”, e la pertosse non fa differenza) o favoleggiando di epidemie del tutto inesistenti (per esempio, fantasiose epidemie di meningite).
Naturalmente potrei continuare con un elenco di situazioni che non vengono considerate reato semplicemente perché c’è chi lucra, e nemmeno poco, sulle vaccinazioni, e chi lucra sta, divano o sgabello che sia, nel salottino di chi conta.
E, invece, si tratta di reati gravissimi e, mi si permetta, pure schifosi.
Come ho sempre affermato, io non ho alcuna intenzione di condannare i vaccini in quanto tali.
L’ho sempre affermato: l’idea è geniale, ma, come per ogni farmaco, bisogna farne un uso onesto e intelligente, due aggettivi che sono in qualche modo sinonimi. L’abuso è illegittimo, eticamente scorretto e non troppo di rado criminale.
Insomma, sì ai vaccini a patto che questi siano prodotti come Dio comanda, vale a dire privi di qualunque componente che possa anche lontanamente danneggiare il soggetto, e vanno praticati solo a ragion veduta, con le modalità corrette e solo dopo che il ricevente è stato controllato in modo accurato. (2)
Noi non abbiamo bisogno di geni come l’assessore Venturi, di enti di controllo che tutto fanno tranne controllare, di giornalisti analfabeti, di trasmissioni radio vergognose come quelle che ci propina la RAI o quella recentissima di Radio 24 (http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2015/151013-cuoridenari.mp3)
(1) azzardo una risposta a mio parere coerente: il problema non è la paura di contagio dei bimbi vaccinati da parte di quelli NON vaccinati,, ma l'eventuale spesa medica che aumenterebbe nel momento in cui i non vaccinati dovessero ammalarsi (ammesso e non concesso che questo accada…). Ecco quindi la vera motivazione con la correlata IPOCRISIA di fondo, poiché a questo punto, per coerenza, si dovrebbero proibire il fumo e l'alcool che creano danni e spese mediche allo stato infinitamente maggiori di una varicella o di un morbillo.
(2) non concordo con questa affermazione del dr Montanari, ma rispetto la sua opinione.
Francesca
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