Eutanasia dell’Italia, aspettando l’inferno della Troika.
Questa mattina mi è arrivato un sms da un amico, che segue anche il mio blog.
“Francesca, Renzi ha portato l’Italia in recessione e tu sei in vacanza? Ohoooo ☺”
La mia risposta… “Italiani? Mando af… milioni di i… che hanno votato PD! Posso solo dire… Ve l’avevo detto!"
(conversazione privata, uso il linguaggio che voglio, perciò astenersi finti scandalizzati).
Per la cronaca:
1) non sono in vacanza, sono reduce di una settimana da imbianchino, ho appena rifatto il look a una della stanze dei miei figli, soffitto, pareti, mega armadio, letto, librerie, mensole, scrivania… un lavoro massacrante, ma vuoi mettere la soddisfazione di guardarmi intorno in un luminosissimo ambiente bianco panna (prima era tutto legno scuro e ottanio, stile anni novanta) e, già che c’ero, ho completato l’opera con il soffitto del bagno ☺
2) ieri mattina un mio amico, analista finanziario che lavora in borsa, mi diceva che da giorni girano voci dall’alto (GS) di vendere tutto che mandano l’Italia in default. Tra l’altro, espertissimo di numeri, nel suo schema l’italia si era appena “seduta” sulla linea di default, ma senza oltrepassarla… manca comunque poco.
E noi abbiamo ancora l’imbecille che gira e chiacchiera a vuoto (ma lo pagheranno “80” o 800 euro a cazzata?)
Capiamoci, Renzi (che è un maledetto venduto) sa benissimo cosa accadrà, anche se lui rimane fuori dalla stanza dei bottoni, utile marionetta idiota.
Cosa aspettarsi da un essere infame, che prima dell’ascesa ha fatto il suo giretto “americano” per avere l’imprimatur (stessa procedura a suo tempo, dell’altro arringatore di folle, l’orribile Di Pietro), e che si è messo a 90° strisciando fino alla city per portare a casa il programma, stilato dagli squali della finanza, da far ingoiare agli italiani? Peggio di lui c'è solo il presidente (della repubblica).
Tutto questo mi fa venire in mente la scena di un film di Sordi, con la famosa battuta… “Lavoratori”… e a seguire il celeberrimo gesto ☺ ☺ ☺
In realtà, per anni, un ristrettissimo gruppo di persone, in cui mi annovero, ha spiegato dettagliatamente ai cittadini le corrette previsioni, che si sono puntualmente avverate, e la programmata distruzione della nazione.
Molti ridevano (e qualcuno si vergognava che fossi “vittoriese”) ma ora il momento è quasi arrivato.
Sapete che vi dico? Mi sono stancata di parlare a dei sordi, e quindi non perderò più tanto tempo per spiegare cosa succederà passo dopo passo a gente che per tutta risposta pensa solo a dileggiare.
Mi interessa di più raccogliere un gruppo sempre più nutrito di persone che, dopo il disastro, prenda in mano la situazione e sappia perfettamente come agire.
Ripeto, per chi non lo avesse ancora capito… l’unico modo per uscirne prima di far suicidare buona parte degli italiani, è riconquistare la sovranità monetaria (l’ultimo che ci ha provato – Moro – ha fatto una brutta fine).
Godetevi, si fa per dire, le ultime chicche…
Eutanasia dell’Italia, aspettando l’inferno della Troika
8.8.2014
• Qualcosa di esplosivo sta accadendo nei piani alti del mainstream italiano: a rompere il tabù, prospettando l’arrivo della famigerata Troika, il triumvirato tecnocratico composto da Commissione Ue, Bce e Fmi, è stato il direttore del “Corriere della Sera” Ferruccio De Bortoli.
«Il direttore del “Corriere” ci descrive lo scenario che ci aspetta il prossimo autunno», avverte Cesare Sacchetti, «quando vedremo realizzarsi le peggiori nemesi nella manovra economica, che prevederà un probabile prelievo forzoso sui conti correnti». Sarebbe la riedizione del 1992, quando l’allora primo ministro Giuliano Amato «decise di approvare questo furto a danno del risparmio dei cittadini italiani».
Solo allora «verrà dichiarata la resa ai tecnocrati». E sarà «messo in un angolo» il governo presieduto da Matteo Renzi, «che non ha vinto nessuna elezione democratica ma è stato nominato dal Capo dello Stato».
Tutto questo, mentre i signori della Troika faranno all’Italia quello che fecero nel 2011 alla Grecia, che in cambio dei 50 miliardi ricevuti sta privatizzando tutto: sono all’asta «porti, aeroporti, isole e acquedotti».
È questa, scrive Sacchetti su “L’Antidiplomatico”, «la forma più subdola e criminale con la quale il colonialismo finanziario distrugge e depreda gli Stati sovrani, ostaggi di un debito sovrano denominato in una valuta straniera che non possono stampare».
Parole profetiche: «Datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi», disse un certo Mayer Amschel Rothschild.
Auspicio «portato a compimento nella moderna Eurozona», dal momento che «gli Stati ex-sovrani sono messi nelle condizioni di una colonia: per poter finanziare la propria spesa devono bussare alle porte dei colonizzatori, che vorranno in cambio la linfa economica degli Stati e prenderanno il possesso monopolistico di tutti i settori strategici di quel paese».
L’Italia è già da tempo in vendita, e gli investitori stranieri stanno facendo man bassa dei suoi gioielli, «gentilmente offerti dal governo Renzi», come la Cassa Depositi e Prestiti, Poste Italiane (che dismetterà il 40% della partecipazione pubblica), nonché Eni e Enel, «che potrebbero cedere il 5% delle azioni, come annunciato recentemente dal sottosegretario all’economia, Giovanni Legnini».
Mentre gli italiani provano a godersi quei pochi spicchi di sole di quest’estate anomala, scrive Sacchetti, l’ipotesi che la Troika venga qui nel Belpaese non è più remota.
«Il giorno dopo che De Bortoli ha annunciato questo scenario, Rcs fa sapere che non si avvarrà più della collaborazione del direttore. È stato infranto un vincolo di riservatezza, qualcosa che doveva essere taciuto è stato rivelato».
Forse il direttore «ha pagato questa delazione», anche se «l’impressione è quella di un Ponzio Pilato che vuole lavarsi le mani del sangue degli italiani e non intende accollarsi la responsabilità morale di un disastro sociale ed economico senza precedenti».
Non passano che pochi giorni dalle scioccanti dichiarazioni di De Bortoli che «il Barbapapà del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari», fondatore di “Repubblica”, «ci fa dono di una delle sue memorabili articolesse domenicali, dove si augura una venuta della Troika che “deve combattere la deflazione che ci minaccia”».
Per Scalfari, la Troika – proprio lei, la massima responsabile dell’euro-disastro – deve «puntare su una politica al tempo stesso di aumento del Pil, di riforme sulla produttività e la competitività, di sostegno della liquidità e del credito delle banche alle imprese».
Scalfari, che non ha ancora digerito la detronizzazione del suo beniamino Letta (con quale cenava, addirittura insieme a Draghi e Napolitano) non manca di inviare un messaggio a Renzi: «Capisco che dal punto di vista del prestigio politico sottoporsi al controllo diretto della Troika sarebbe uno scacco di rilevanti proporzioni, ma a volte la necessità impone di trascurare la vanagloria e questo è per l’appunto uno di quei casi».
Parole chiare: caro Renzi, ti è stato affidato un compito ben preciso e non lo stai portando a termine come previsto. «Questo – scrive Sacchetti – il contenuto del messaggio che Scalfari manda al premier, al quale potrebbe essere dato il ben servito molto presto se non esegue pedissequamente le istruzioni che gli sono state date». E la fine che lo attende, se non “obbedisce”, «è quella dei suoi predecessori Monti e Letta, i quali sono stati gettati via come due scarpe vecchie appena diventati inutili».
Nessuna sorpresa: «E’ il meccanismo infernale che ha progettato l’élite transnazionale che detesta gli Stati e i popoli che li abitano, considerati alla stregua di una plebe ignorante priva di diritti», conclude Sacchetti.
«De Bortoli e Scalfari sanno molto bene quale sarà il trattamento che attende l’Italia e ne stanno discutendo nei primi giorni di agosto, mese ideale per sferrare l’ennesimo calcio nelle gengive agli italiani, distratti dalle vacanze».
Al loro ritorno, «potrebbero trovare ciò che è stato conquistato ieri dai loro padri completamente distrutto nel giro di pochi mesi oggi».