“I dentisti europei sono la più grande fonte di inquinamento dell’ambiente”
Ricordo la metà degli anni 80, come il periodo delle mie prime accese diatribe con i dentisti causate dall’aberrante abitudine, falsamente progressista, di voler somministrare pastigliette di fluoro (che ritenevo tossiche) ai bambini…
Dopo aver cercato inutilmente un dialogo con i responsabili ULSS per evitare l’assunzione di queste schifezze da parte dei miei figli, che allora frequentavano l’asilo – come si dice a mali estremi estremi rimedi – ho dovuto dire a dei bimbi di 3 e 5 anni: “se ti mettono in bocca una pastiglia (e vi assicuro che eravamo arrivati a questa situazione, alla faccia della libertà di scelta terapeutica) la mamma ti dà il permesso di sputarla immediatamente!”
Il passo successivo fu nella prima metà degli anni 90, quando, complice la lettura di pionieristiche ricerche a livello mondiale, ma soprattutto nord europee, venni a conoscenza del fatto che l’amalgama contenente mercurio, utilizzato nelle otturazioni dentali, è altamente tossico, soprattutto neurotossico, e provoca scompensi inimmaginabili in tutto l’organismo.
Risultato? Peregrinando fra molteplici dentisti, ai quali chiedevo di togliermi l’abbondante dozzina di otturazioni in amalgama che mi decorava a quel tempo la bocca, ho raccolto una vasta gamma di scherno e derisioni, quando non violente aggressioni verbali verso richieste a mio parere altamente giustificate, ma che erano considerate da questi addetti ai lavori, paranoiche e non scientifiche.
Ovviamente non mi chiedi per vinta, forte anche del fatto di avere in mano delle analisi minuziose che confermavano una allarmante intossicazione di mercurio e piombo, che avevano alterato la funzione di alcuni organi, trovai finalmente il modo di eliminare completamente qualsiasi residuo di amalgama.
Da qualche anno sto terminando di porre rimedio a tutte le porcherie che mi hanno commisurato in quasi cinquant’anni di sedute dentistiche… eliminando a poco a poco anche l’ultima fonte di tossicità, ovvero l’estrazione dei denti devitalizzati.
A questo punto mi chiedo, ma è mai possibile che in Italia, e forse anche nel resto d’Europa, ci troviamo a dover combattere ancora tale arretratezza culturale, in materia di denti?
Ma questi dentisti (salvo una piccola minoranza) ma cosa ca..o (vocabolo riferito al mondo vegetale) fanno?
Qualche settimana fa il Dott. Bobbie Beckman mi ha gentilmente rilasciato un’intervista, che accludo integralmente.
Volutamente gli ho rivolto domande semplici e basilari, per permettere anche al comune lettore che non sia del settore o informato circa le ultradecennali ma settoriali ricerche, di avere risposte altamente comprensibili.
Francesca
FS: Lei, Dr. Beckman, è conosciuto per essere un dentista ”alternativo” che lavora con metodi e materiali in maniera diversa dai suoi colleghi.
BB: Non mi considero un dentista alternativo o olistico o biologico. Lavoro dentro la stessa Lege Artis come gli altri dentisti d’Italia.
FS: Però c’è una differenza…
BB: la mia particolarità, ed io spero di condividere questo aspetto di buona e sana odontoiatria con altri colleghi, è l'impegno a non utilizzare alcun tipo di metallo, né materiali tossici o nocivi nella bocca, e di non creare fonti di infezioni future per il paziente.
FS: Lei crede che rispetto al passato ci sia un minor utilizzo di metalli nella realizzazione di ponti e corone a favore della ceramica?
BB: gran parte dei ponti e delle corone viene tuttora realizzata ricoprendo un nucleo centrale (composto in una lega metallica) con uno strato di ceramica.
F.S.: Quali rischi corre un paziente al quale siano state applicate protesi metalliche nella bocca?
BB: L'ambiente del cavo orale è naturalmente acido, umido e caldo. Ciò contribuisce alla corrosione dei metalli, di qualunque tipo essi siano. Inoltre, la tensione elettrica può essere dieci volte più forte di quella a cui lavora il nostro sistema nervoso.
FS: Anche l'amalgama (il materiale nero che si vede sui denti) è soggetto alla corrosione?
BB: Sì, l'amalgama è un insieme instabile di vari metalli, di cui il mercurio costituisce la massima parte, cioè il 50%. Corrodendosi, l'amalgama rilascia continuamente varie quantità di mercurio all'interno del corpo.
FS: Ma il mercurio non è tossico?
BB: Si. L’elemento più tossico del nostro pianeta è il Plutonio radioattivo. Il secondo è il Mercurio. Ed è questo che viene utilizzato dai dentisti per le otturazioni.
FS: Quindi Lei non crede che l'utilizzo del composito, il quale ha un colore più simile a quello naturale dei denti, abbia soppiantato l'utilizzo dell'amalgama negli ultimi 50 anni per la ricostruzione dei denti?
BB: Secondo cifre ufficiali del Parlamento Europeo, i dentisti in Europa comprano ogni anno circa 90 tonnellate (novantamila chili) di mercurio. Non lo comprano per giocare con i figli. Lo comprano per fare l’amalgama. L’amalgama è costituito da Mercurio al 50%, quindi con 90 tonnellate verranno prodotte 180 tonnellate di amalgama, che verranno utilizzate da tutti i dentisti in Europa. Ogni anno.
FS: Ma per quale motivo i dentisti continuano a utilizzare l’amalgama?
BB: è sempre la stessa scusa utilizzata dai professori universitari, dagli specialisti in Cariologia, da tutti i dentisti che se ne sono avvantaggiati, e tutti questi hanno contribuito a ritardare l’evoluzione: “Abbiamo sempre fatto così. Non c’è nessun ricerca scientifica che dimostri che l’amalgama sia nocivo”.
I cinesi sapevano già 3000 anni fa che il Mercurio e i suoi derivati sono estremamente tossici.
Impariamo in 3° Media che il Mercurio è pericoloso. I termometri di mercurio sono oramai vietati. Un amalgama normale di un molare contiene la stessa quantità di mercurio contenuta in 18 termometri. Stesso mercurio, e, a differenza dei termometri, in forma libera. Il mercurio contenuto nei termometri almeno è chiuso, finché il termometro non si rompe.
Adesso alcuni esperti (tra cui anche alcuni dentisti) ammettono che il mercurio possa causare una reazione allergica alle mucose della bocca (Lichen Planus), però negano che il mercurio possa essere la causa di tante altre malattie. L’ignoranza tra i professionisti che dovrebbero vigilare sulla nostra salute è compatta e impenetrabile, una vera vergogna.
FS: Lei è sempre stato un dentista all’avanguardia: quali sono secondo Lei le novità in campo odontoiatrico auspicabili per il futuro?
BB: Io sogno soprattutto un futuro contrassegnato da un ambiente non danneggiato dai miei colleghi. I dentisti scaricano circa il 30 % del mercurio utilizzato nelle fogne, e questo inquina direttamente l’ambiente.
Il 25% dei dentisti europei non utilizza separatori o filtri per catturare il mercurio e gli altri metalli pesanti; i filtri che talvolta vengono utilizzati non sono sufficientemente efficaci né mantenuti in condizioni ottimali. I dentisti Europei sono la più grande fonte di inquinamento dell’ambiente, a causa del mercurio.
Questa incredibile vergogna potrebbe essere eliminata semplicemente abolendo l’uso dell’amalgama!!!
Ma “stranamente” ci vuole una legge per applicare tale divieto, perché i dentisti seguono soltanto i loro interessi anziché quelli dei loro pazienti. Da quando mi sono laureato nel 1971 a oggi, la mia professione ha avuto una evoluzione fenomenale: usavamo leghe d’oro e faccette in plastica per fare corone e ponti, perni di qualsiasi metallo ed otturazioni in amalgama.
Oggi siamo passati da un lungo periodo di manifatture in lega di metalli ricoperti di ceramica all’uso della sola ceramica. Usiamo perni in fibre di vetro e realizziamo otturazioni, intarsi e corone in composito al posto dell’amalgama.
Da 17 anni realizzo impianti in Zirconia, una ceramica estremamente dura. Si distingue dal Titanio (che è un metallo) in quanto è completamente biocompatibile, non si corrode e non conduce elettricità. Il protocollo chirurgico è lo stesso per tutti tipi di impianto. Gli impianti in Zirconia sono più costosi perché la loro fabbricazione è più lunga e complessa.
Non sempre gli impianti in titanio sono in titanio puro. Sul mercato sono presenti impianti realizzati in lega di metalli, venduti come titanio, ad un costo molto più basso. E, naturalmente, corrodono. I materiali di ultima generazione sono ceramiche lavorate con composito per corone ed intarsi.
Varie plastiche medicinali, per esempio il PEEK, un materiale usato in ortopedia per tanti anni, oggi viene spesso utilizzato in odontoiatria per fare ponti e protesi e scheletrati (metal free).
In Svezia è stata sviluppata una ceramica che si cristallizza direttamente nella cavità per otturare il dente. È un ottimo materiale, semplice da usare e chiude ermeticamente il dente.
Come accade spesso, il materiale non è piaciuto agli “esperti”, tanto potenti quanto incompetenti, che hanno immediatamente condannato questo materiale, senza possibilità di appello. Io l’ho usata per anni quando era disponibile, e posso garantire che anche dopo 20 anni le otturazioni in Doxadent sono perfette. Non abbiamo registrato neanche un caso di carie secondaria.
FS: ci sono altri problemi odontoiatrici che si possono affrontare in modo diverso?
BB: Sì, due cose molto importanti.
Primo: la pessima abitudine dei dentisti e medici di prescrivere antibiotici come se fossero caramelle. Antibiotici ad ampio spettro vengono prescritti come profilassi prima di effettuare un intervento chirurgico semplice. I medici non si fidano del loro stesso protocollo chirurgico, e per “sicurezza” prescrivono l’antibiotico per autotutelarsi al fine di evitare qualsiasi possibile complicazione. Questo è il modo più comune in medicina ed odontoiatria per creare batteri resistenti all’antibiotico.
Un altro modus operandi assolutamente discutibile è prescrivere un antibiotico senza sapere se si tratti di batteri o di virus, e per sicurezza prescrivere l’ultimo farmaco presentato da un qualunque rappresentante con carte “Scientifiche”, prodotto dalla stessa casa farmaceutica, o ditta sponsorizzata. Normalmente il dentista prescrive l’antibiotico nel caso in cui il paziente sia affetto da un ascesso. L’ascesso consiste in un’aggregazione di batteri già morti – non serve alcun antibiotico! Con la pericolosa combinazione di ignoranza e paura il dentista ha contribuito alla creazione di batteri resistenti e di infezioni fuori controllo. In tal modo, il dentista può creare malattie con l’antibiotico, sterminando batteri innocui e predisponendo terreno fertile per batteri cattivi, che hanno avuto tempo e modo di sviluppare resistenza all’antibiotico. La diretta conseguenza di quanto precede è un problema molto serio a livello mondiale, ovvero il fatto che per un gruppo di batteri in rapida crescita non abbiamo più un antibiotico efficace.
Con la leggerezza con cui la gente oramai si lascia trasportare da una parte del mondo all’altra, i batteri resistenti arrivano nel nostro paese senza passaporto, e quando le conseguenze sono visibili, è ormai troppo tardi per porvi rimedio. Vorrei sottolineare che una persona può importare in Italia batteri multi-resistenti pur non essendo ancora ammalata, bensì portatore sano di una malattia non facilmente identificabile. In queste circostanze, ci ritroviamo non solo con batteri senza frontiere, bensì anche con medici senza armi.
Il secondo problema molto importante è la creazione di foci d’infezione dentro denti morti. Generalmente, la cura canalare (o devitalizzazione o terapia endodontica) si attua per “salvare un dente”. Chi vuole estrarre un dente, se si può salvarlo? Il dentista guadagna (soldi), il paziente guadagna (un dente per un tempo indefinito) ed i batteri guadagnano (un albergo a 5 stelle per gli anni che verranno, dove possono vivere e proliferare in un ambiente libero da antibiotici, disinfettanti e ossigeno).
Si salva il dente a discapito della salute. Un dente devitalizzato, non è MAI sterile. Ci sono milioni di batteri dentro i microtubuli che perforano il corpo del dente. Sono normalmente una ventina di tipi diversi che comunicano tra di loro e vivono nel biofilm creato dove proliferano tossine potenti e batteri freschi, resistenti e pronti ad attaccare le articolazioni, i reni, le valvole del cuore.
Ovunque sia presente un punto debole all’interno dell’organismo, questi batteri resistenti sono pronti ad attaccare: causeranno infezioni oculari, ascessi in varie parti del corpo, malattie intestinali e cutanee. Il successo delle cure canalari è molto deprimente.
Più del 70% falliscono, comportando dolori ed estrazioni. Un dente devitalizzato deve essere controllato radiograficamente ogni anno Se comincia a dare fastidio, è sicuramente da estrarre. Un dente già devitalizzato non potrà mai essere curato in maniera efficace.
Resterà sempre un numero di batteri sufficiente affinché l’infezione continui. Procedere ad un’apicectomia (asportazione della radice di un dente) pensando di chiudere il canale ermeticamente con cemento o con amalgama è surreale, oltre che pericoloso.
Un dente morto è un cadavere lasciato dentro il corpo, e prima o poi non potrà che creare dei problemi anche molto gravi, il dente dovrà comunque essere asportato e l’osso dovrà essere ripulito.