LA SPAGNOLA (influenza) E L’ASPIRINA III
Questa è la terza parte di tre, di un articolo pubblicato sulla rivista NEXUS New Times n° 106 edizione italiana ottobre-novembre 2013. Ringrazio Tom Bosco, direttore responsabile della rivista, per la gentile concessione alla divulgazione.
di J. Holcombe, D. Jacobson e T. Ruhl © 2011 Dal sito Food Freedom
Medicina industriale vs. medicina naturale
La versione completa della verità contiene qualcosa di ancor più terribile per l’industria farmaceutica dei “soli” milioni di decessi che ha causato, perché in realtà accadde anche un altro fatto molto significativo: la medicina non industriale, utilizzando sostanze naturali, salvò diverse persone dalla morte.
L’anno 1918 costituì un gigantesco test in cui si potevano confrontare milioni di persone: quelle che venivano curate con la medicina industriale e quelle che venivano curate con la medicina naturale.
Nel primo gruppo il tasso di mortalità era incredibilmente alto.
Nel secondo gruppo, sopravvissero quasi tutti.
Questa realtà emerge con chiarezza nel 1918, e attira l’attenzione mondiale sul periodo storico in cui si era affermata l’industria dei farmaci chimici sintetici, mentre un tempo l’umanità utilizzava soltanto la natura.
L’aspetto che spicca è il fallimento nonché la tossicità di uno dei più antichi e fidati prodotti di quest’industria, l’aspirina, con proporzioni devastanti.
A questo aggiungiamo la reclamizzazione globale da parte di Bayer di questo prodotto tossico grazie all’influenza della politica e dei media: la loro azione combinata aumentò le perdite di vite umane a livelli mai visti prima.
Il prodotto di Bayer causò così tanti milioni di morti che potremmo equiparare l’aspirina alla peste nera: da 20 a 50 milioni di morti
L’aspetto che spicca è il fallimento nonché la tossicità di uno dei più antichi e fidati prodotti di quest’industria, l’aspirina, con proporzioni devastanti.
nel biennio 1918-1919 rispetto ai 25-75 milioni di morti nel corso di tanti anni di peste bubbonica.
Tuttavia, questo singolo prodotto farmaceutico sintetico ormai ha di gran lunga sorpassato per mortalità la più famigerata malattia della storia, dato che i decessi non sono tuttora terminati e raggiungono proporzioni epidemiche. Coloro che salvavano vite nel 1918-1919, mentre l’aspirina uccideva, erano i fautori della medicina naturale.
Oggi la politica, sotto l’influenza della Bayer e di altre compagnie farmaceutiche, sta bloccando l’accesso ai rimedi naturali, che hanno letalità nulla e hanno salvato delle vite nel 1918-1919, a favore di vaccini prevedibilmente letali, considerati necessari in base a un falso mito estremamente fuorviante: l’idea che il colpevole fosse l’influenza (un virus) che in realtà non era la causa.
Al di là delle morti che Bayer ha causato con la sua aspirina, negli anni Ottanta la compagnia vendette consapevolmente “farmaci anticoagulanti agli emofiliaci per milioni di dollari: medicinali con un elevato potenziale di contagio dell’AIDS”, come riportato nel 2003 nel Sydney Morning Herald (http://tinyurl.com/lsp36zr).
Il medicinale era stato sviluppato utilizzando il plasma di donatori portatori di HIV. “Di conseguenza – notava la CBS nel 2009 – migliaia di emofiliaci furono infettati con l’HIV.” (http://tinyurl.com/efw78). Riguardo a questo, la MSNBC ha trasmesso un video che accusa Bayer senza mezzi termini (http://tinyurl.com/yqamee). Alla luce dei milioni di decessi del 1918-1919 dovuti all’invenzione di Bayer dell’aspirina, un farmaco sintetico a base di catrame, e dei recenti vaccini sintetici di Bayer (potenzialmente contaminati con qualsiasi cosa), si è innescata una naturale rivalutazione del naturale rispetto al sintetico nelle cure mediche. In questa rivalutazione, la posta in gioco è la vita o la morte dell’umanità.
La mortalità dell’aspirina e dei FANS
Nel 1918 si trovano diverse testimonianze di prima mano di medici che accusavano l’aspirina come causa delle polmoniti. Raccogliendo queste testimonianze, l’omeopata Julian Winston notò nel 1998 (http://tinyurl.com/c3r3ex): “Leggendo i resoconti sull’epidemia sembra che la maggior parte delle morti fosse stata causata da una polmonite virulenta che fu particolarmente devastante nei soggetti il cui organismo era stato depresso dagli analgesici, e il più comune di questi era l’aspirina.” Ecco uno dei resoconti, che citava:
“Mi fu consegnato un pacco contenente 1.000 compresse di aspirina, e 994 erano di troppo. Credo di averne somministrate una mezza dozzina […] I miei rimedi erano pochi. Quasi sistematicamente somministravo Gelsemium e Bryonia. Se riuscivo ad arrivare per primo, i miei pazienti sopravvivevano quasi sempre, a meno che qualcuno non li avesse prima mandati in farmacia a comprare l’aspirina: quando accadeva in genere mi trovavo fra le mani un caso di polmonite.”
– Dott. J. P. Huff, Kentucky Winston aggiungeva: “Il medico che mi impartì le prime nozioni di omeopatia, il Dott. Raymond Seidel, raccontava che aveva deciso di diventare un medico omeopatico durante l’epidemia di influenza, quando lavorava come fattorino per un omeopata del New Jersey […] Diceva:
‘Mi ero accorto che le persone che prendevano l’aspirina morivano, e invece quelli che ricevevano rimedi omeopatici sopravvivevano’.”
L’aspirina fu il primo degli antinfiammatori non steroidei (FANS), e non ce ne furono altri fino al 1955, quando fu messo in vendita il Tylenol (http://tinyurl.com/kjqq4yx).
Sono i farmaci di uso più comune sul mercato, venduti con o senza ricetta medica.
Per Bayer e l’industria farmaceutica, sono le basi indiscusse del loro business.
Eppure, uccidono sistematicamente.
Citando articoli tratti da varie riviste mediche nel suo fondamentale studio del 2002, “FANS tossici e letali: un rapporto investigativo”, l’investigatore indipendente Roman Bystrianyk dichiara (http:// tinyurl.com/m86mqrh):
“Ogni anno oltre 100.000 persone vengono ricoverate per emorragie gastrointestinali, e di queste 16.500 muoiono.
Fra l’altro, queste stime sono considerate ‘prudenti’, e le cifre tengono conto solo dei FANS su ricetta usati solo per trattare l’artrite e solo negli Stati Uniti.
Se si contassero i ricoveri e decessi relativi a FANS su ricetta e da banco non solo per l’artrite, ma per ogni disturbo e in tutto il mondo, i numeri sarebbero sicuramente altissimi. Se prendiamo queste cifre e le applichiamo ai tanti anni di circolazione di questi farmaci fin dagli anni Settanta, i numeri sono spaventosi.
Eppure, finora nessuno studio ha mai cercato di quantificarli.” I dati provengono dal Centro nazionale di statistica sanitaria e dal Sistema informativo medico per artrite, reumatismi e invecchiamento.”
L’aspirina, primo farmaco appartenente a questa classe, esiste fin dall’Ottocento. Quante persone ha ucciso questo farmaco da solo?
L’aspirina, primo farmaco appartenente a questa classe, esiste fin dall’Ottocento. Quante persone ha ucciso questo farmaco da solo? Bystrianyk. Aggiunge:
“Un’altra osservazione importante è che, prima di finire in ospedale in gravi condizioni, la maggior parte dei soggetti non presenta segnali d’allarme che indichino i danni interni causati dai farmaci. E come abbiamo visto dalle statistiche, circa il 10% di questi ricoveri termina con la morte […]
“Persino l’aspirina, il primo FANS sintetizzato oltre un secolo fa da Felix Hoffman per le industrie Bayer, non è esente da rischi. E considerando che l’aspirina è tra i farmaci più consigliati per ridurre l’incidenza delle cardiopatie, dobbiamo tenere conto anche dei danni gastrointestinali che causa.”
Bystrianyk quindi cita l’articolo di J. Weil e all. nel British Medical Journal, “L’aspirina a scopo preventivo e i rischi di ulcera peptica con emorragie”. “Abbiamo scoperto che le dosi di aspirina comprese fra 75 e 300 mg al dì, attualmente usate nella profilassi cardiovascolare, non sono sicure in quanto potenziali cause di emorragie da ulcere gastriche o duodenali. In alcuni casi anche i dosaggi
La pandemia non ha solo rivelato l’estrema tossicità del principale farmaco di Bayer, l’aspirina, ma anche qualcosa di più profondo: il vile fallimento dell’industria dei farmaci sintetici
molto bassi di aspirina (75 mg) hanno causato emorragie gastriche nei volontari […] Una riduzione generale delle dosi di aspirina (75 mg) non eliminerebbe il rischio […]
” Come se non bastasse, aggiunge Bystrianyk:
“Purtroppo il rischio di ricoveri ospedalieri e morte non è l’unica possibilità quando si assumono farmaci di questo tipo. Altri studi indicano che quando si assumono FANS è elevato anche il rischio di scompenso cardiaco congestizio. Un autore indicava che la mortalità si può equiparare a quella dei pazienti con emorragie gastrointestinali. Se è così, il numero dei decessi attribuiti ai FANS supererebbe drasticamente la già drammatica cifra di 16.500.”
La sua fonte è l’articolo del 2000 di J. Page e D. Henry su Archives of Internal Medicine, “Il consumo di FANS e lo sviluppo di scompensi cardiaci congestizi nei pazienti anziani”.
La seguente dichiarazione di Bystrianyk riguardo a tutti i FANS (compresa l’aspirina Bayer) si può estendere facilmente a ciò che accadde nel 1918-1919, compreso il silenzio totale attorno all’aspirina di Bayer (e alle versioni generiche) che è implicata nell’uccisione di milioni di persone nel 1918:
“I FANS sono davvero un’epidemia silenziosa che ha seminato dolore e morte in proporzioni terribili. Il pubblico non sa praticamente nulla di questa tragedia, dato che un’enorme quantità di informazioni scritte esiste principalmente nei santuari delle biblioteche mediche. Le compagnie farmaceutiche continuano a vendere e promuovere in tutto il mondo queste sostanze tossiche e le agenzie governative non hanno fatto nulla di rilevante per allertare il pubblico.”
Naturalmente, le nuove ricerche non fanno che evidenziare i rischi dei FANS. Un sito che segnala le ricerche più recenti è Pain-Topics.org. Nel maggio 2011, il ricercatore e assistente medico Stewart B. Leavitt ha scritto (http:// tinyurl.com/k97hozy):
“I risultati delle nuove ricerche indicano che anche l’uso a breve termine di questi antidolorifici non è sicuro per i pazienti [cardiopatici] con dolori.”
Nuovi interrogativi sulla pandemia del 1918-1919
Senza dubbio i decessi della pandemia di “influenza” del 1918-1919 – da 20 a 50 milioni – rappresentano la più grande catastrofe iatrogena nella storia umana.
La pandemia non ha solo rivelato l’estrema tossicità del principale farmaco di Bayer, l’aspirina, ma anche qualcosa di più profondo: il vile fallimento dell’industria dei farmaci sintetici a base di catrame nel curare le malattie. Con questa informazione sorgono nuovi interrogativi, non più semplicemente medici, ma che riguardano anche il potere e il profitto.
L’influenza non fu la causa delle morti del 1918-1919. Anche se questo articolo si è concentrato sulle prove mediche che indicano che un sovradosaggio di aspirina è la spiegazione più plausibile per i decessi terribili e rapidi, e anche se l’uso di aspirina appare responsabile delle diffuse infezioni batteriche che hanno prodotto polmoniti letali, c’è una causa che viene ancor prima dell’aspirina stessa: il desiderio di guadagno della Bayer.
Mentre milioni di persone morivano durante l’“influenza” del 1918-1919, quanti soldi ha guadagnato Bayer ?
Questi nuovi interrogativi devono trovare una risposta.∞
Nota di redazione:
Questo articolo è tratto da “Bayer and Death: 1918 and Aspirin”, di J. Holcombe, D. Jacobson e T. Ruhl, pubblicato sul sito Food Free- dom: http://foodfreedom.wordpress.com. L’articolo originale completo, diviso in cinque parti, è scaricabile alla pagina http://tinyurl.com/ kboj8p5.
NOTA BENE: nel 1920 circa la metà dei medici praticava l'omeopatia o altre metodiche tadizionali, e l'altra metà la medicina chimica.
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