MATTEO RENZI? E’ UN FIGLIO DI TROIKA! (p.2)
LA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE
(…) Ovviamente poi c’è modo e modo per modificare la nostra Costituzione.
L’invocata riforma del Titolo V, che sulla spinta emotiva degli scandali scoperchiati con tempismo sospetto in quasi tutte le regioni italiane, dovrebbe rimettere ordine nei rapporti fra Stato centrale ed enti locali, potrebbe infatti nascondere l’ennesima fregatura per i cittadini italiani.
E’ stato lo stesso Renzi a ribadire pubblicamente che oltre a modificare il sistema dei trasferimenti, la gestione contabile e gli ambiti di competenza, la riforma intende mettere mano negli attuali metodi di erogazione dei servizi essenziali ai cittadini, nel settore cruciale e molto ambito delle cosiddette utilities: energia, trasporti, rifiuti e perché no anche acqua, a dispetto del voto contrario del referendum (non sarebbe la prima volta che in Italia verrebbe ignorata la volontà dei cittadini).
In un periodo di crisi come questo, le utilities rappresentano un lucroso investimento certo e garantito per tutti i grandi gruppi nazionali e internazionali che intendono continuare a depredare le ricchezze e i risparmi degli italiani. Si chiama captive demand, domanda imprigionata, perché bene o male, ricchi o poveri, tutti noi siamo obbligati ad utilizzare i servizi essenziali.
E considerando che in città metropolitane come Milano o Roma, le aziende interamente pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica come A2A, ATM, ACEA, ATAC, fanno girare quantità di capitali da capogiro, è chiaro a chi veramente interessa la riforma del Titolo V della Costituzione.
Gli avvoltoi insomma sono in attesa di planare su questo ennesimo pasto succoso offerto dai nostri inqualificabili politici.
A noi non resta che tenere gli occhi bene aperti e continuare pazientemente ad organizzarci per riprenderci il nostro paese, la nostra sovranità. E il nostro futuro.
Piero Valerio
22.1.2014
http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2014/01/exit-oltre-leuro-vademecum-per.html#more
L’EUROZONA HA GIA’ UCCISO IL GOVERNO RENZI.
Tragica cosa per le persone di questo Paese, non per sto egocentrico servo della finanza europea.
Renzi fallirà come un cretino qualsiasi.
Perché neppure può provarci. Non sto provocando, è che la sua è una missione impossibile.
Se non fosse sto pupazzo pompato che è, se conoscesse l’Eurozona e la macroeconomia, non si sarebbe cacciato in questo pasticcio (e badate che sto dicendo che pure i suoi padroni speculatori ci smeneranno il muso, perché sto gioco di creare una moneta unica per distruggere mezza Europa e fare un gran banchetto si è già ritorto contro chi l’ha pensato. Gli speculatori ci hanno fatto un po’ di fortune per pochi anni, ma sta finendo).
NO SOVRANITA’ MONETARIA.
Per prima cosa Renzi si ritrova senza sovranità monetaria, quindi senza nessuna delle leve economiche fondamentali di cui deve godere un governo degno di questo nome, e di cui godono gli USA, la GB, la Svezia o il Giappone.
Non ha una Banca Centrale che possa controllare inflazione, prezzo del denaro, tassi d’interesse, né monetizzare la spesa decisa dal Parlamento.
Renzi non possiede una moneta, e deve usare gli euro, da restituire con tassi non decisi da lui ai mercati di capitali internazionali.
Dovrà dunque tassarci a morte sempre, per fare quanto appena detto. Dovrà quindi mentire all’Italia fingendo col gioco delle tre carte di spostare fondi e investimenti essenziali (lavoro, infrastrutture, crescita…) da qui a lì, per poi rimangiarseli tutti con gli interessi. Dovrà rispettare il Pareggio di Bilancio, che peggiora ciò che ho appena scritto. Ovvero: Chemiotassazione garantita, impossibilità di investire per le aziende e tagli alla spesa.
Qui abbiamo la garanzia della decapitazione di: speranze di posti di lavoro; salari; pensioni; modernizzazione del Paese; Sanità; risparmi privati; piano industriale; risanamento bancario; crescita del PIL; e domanda aggregata. Potrei finire qui, ce n’è già a sufficienza, ma purtroppo…
I DEFICIT NEGATIVI.
Renzi si ritroverà in una spirale di Deficit Negativi mortali, cioè di tutte quelle spese di Stato imposte dalla crisi dell’Eurozona ma che non risolvono nulla, non producono nulla e che aumentano il debito di Stato.
Per prima cosa l’economia continuerà a contrarsi, come è già previsto per l’Italia dal FMI, Bloomberg, OCSE, Commissione UE, e quindi calerà sempre il gettito fiscale, che quindi va a ingrandire il debito.
L’economia impantanata significa che il miliardo di ore di cassa integrazione rimarranno e aumenteranno, pompando di nuovo il debito. I fallimenti aziendali non caleranno, la curva dei prestiti bancari insolventi aumenterà, e le banche italiane che già sono in parte fallite, dovranno essere ri-salvate, a suon di denaro pubblico, e ancora il debito sale. Assieme ad esso salgono gli interessi da pagare, sempre spesa di Stato, ancora più debito.
Ma stando in Eurozona, un debito che lievita è grave (con la Lira non lo sarebbe) perché porta all’allarme delle agenzie di rating, che porta all’allarme dei mercati di capitali che prestano a Renzi gli euro, che porta a tassi più alti sui titoli di Stato, che porta a più debito. Che farà Draghi a sto punto? Si metterà a comprarci i titoli di Stato per far scendere i nostri tassi? Farà cioè la famosa Outright Monetary Transaction?
Se lo fa, la Germania lo ammazza.
Non lo farà. Renzi rimane nel letame.
NO CRESCITA E DEFLAZIONE.
Renzi si ritrova con un’economia che si è contratta del 18% dalla fine degli anni ’90.
Per riportarci a quel livello di vita, dovrebbe riuscire a far crescere l’Italia del 20%.
No, calma, visto che oggi cresciamo dello 0,1% se va bene…. Il 20% fa ridere.
Renzi non è Roosevelt e non ha la sua testa.
Poi abbiamo il problema della deflazione che sta aggredendo tutta l’Eurozona, con la BCE disperata perché non sa più che fare per fermare il crollo dei prezzi (deflazione = contrario di inflazione). E quel che è peggio, è che in un clima di crisi di queste proporzioni la gente corre a risparmiare disperatamente per il timore del domani (mica scemi), ma questo sottrae denaro in circolo, cosa che non solo affama tutta l’economia, ma peggiora la deflazione stessa.
Vorrei che capiste che questo è uno dei mali economici peggiori e che c’è tutta la tecnocrazia europea che non sa più come fermarlo. Immaginatevi Renzi, il bulletto del PD.
CROLLO BANCHE.
Renzi, poi, fra otto mesi si ritroverà l’implosione del sistema creditizio europeo, quando i test dei regolamentatori dell’EBA inevitabilmente mostreranno che alcune delle maggiori banche sono irrecuperabili.
Da qui il terremoto delle piccole medio banche, fra cui quelle italiane sono quelle messe peggio d’Europa sia come buchi di bilancio che come capitale di copertura.
Prometeia stima che solo per i prestiti insolventi le banche italiane siano scoperte per 150 miliardi di euro.
E chi le salva? E con che soldi? No, Renzi, la sovranità monetaria non ce l’hai, non le puoi nazionalizzare. Che fai? Chiami Benigni?
SVENDITA PUBBLICA INUTILE.
Ma Renzi almeno ha la carta delle privatizzazioni… Vendi il vendibile, incassa l’incassabile.
Funziona? No.
Non ha funzionato in nessun Paese del mondo, meno che meno da noi quando proprio il centro sinistra si mise negli anni ’90 a svendere pezzi di beni di Stato a un ritmo talmente forsennato che fece il record europeo delle privatizzazioni nel 1999.
Sapete di quanto ridussero il debito di Stato italiano? Di un maestoso 8%…
E che allora i prezzi contrattati per i beni pubblici da alienare erano, circa, decenti. Oggi, con l’Italia sprofondata dall’Eurozona in una svalutazione della sua economia da piangere, Roma deve svendere a prezzi stracciati qualsiasi cosa offra, con margini che saranno patetici.
Renzi, farà la Thatcher dei poveri.
DISOCCUPAZIONE
E la disoccupazione? Sapete cosa costa all’Italia avere il 12% (fasullo, è molto di più) di disoccupati? Trecentosessanta miliardi all’anno perduti. E i giovani? Il 76% di loro è costretto alla flessibilità, con limiti invalicabili all’acquisto di una casa o al matrimonio.
L’Eurozona fu pensata ed edificata proprio per ridurre il sud Europa a un serbatoio di lavoratori pagati alla kosovara ma in strutture moderne.
Il futuro di questo ragazzi è ormai certo: stipendi dai 600 agli 800 euro per i più qualificati, al lavoro per investitori stranieri.
Questo non è più un Economicidio, è un olocausto economico e generazionale, che Renzi dovrà gestire sotto l’egida della Germania che già oggi sta affossando il resto d’Europa coi suoi diktat criminosi.
Tradotto in termini specifici: il potere Neomercantile della mega-industria tedesca, quello della Bundesbank, quello dei maggiori speculatori-rentiers del mondo, contro Renzino da Firenze.
Matteo tu fai fesso qualcun altro.
Perché è vero che ignori il 70% di tutto questo, ma sul restante 30% sei pienamente d’accordo, da bravo leader del partito di destra finanziaria peggiore d’Italia, il PD.
CONCLUSIONE.
Renzi non si rende conto di cosa lo aspetta, ma soprattutto del fatto che la catastrofe dell’economia italiana è un MACROPROBLEMA STRUTTURALE nell’Eurozona, e finché esisteranno i parametri economicidi dell’euro non esiste salvezza.
Il governo Renzi è morto prima di nascere.
Poi, sapete, uno si stufa di scrivere sempre le stesse cose.
Paolo Barnard
18.2.2014
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=778
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