LA FORZA DI CHIEDERE AIUTO: RIFLESSIONI SULLA SALUTE MENTALE
Il 10 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, una ricorrenza creata con l’obiettivo di combattere lo stigma legato ai disturbi mentali. Oggi, però, si parla ancora troppo poco della salute mentale, così come della salute ambientale. Io stessa parlo da donna a cui è stato diagnosticato un disturbo borderline nel 2014, dopo aver trascorso una vita tra comunità terapeutiche dai 14 ai 27 anni.
Con questo articolo, desidero dare il mio contributo a questa giornata importante. Dovremmo parlarne di più, per abbattere i muri del pregiudizio. A 39 anni, ho trovato il coraggio di chiedere aiuto, nonostante alcune esperienze negative che mi avevano scoraggiata. Tuttavia, sono immensamente grata alle persone che mi hanno supportata e non mi hanno mai abbandonata.
Vorrei lanciare un messaggio importante: non sentitevi soli o inadeguati se state attraversando momenti difficili. Chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza. È possibile fare molto di più unendo le forze e combattendo l’ignoranza che, purtroppo, porta molte persone a isolarci o a non capire ciò che stiamo affrontando.
Concludo questo mio pensiero, e vi invito a riflettere: cos’è davvero la normalità? Cos’è la follia? Chi può definire chi è sano e chi è malato? Forse la risposta non è così scontata, e il dubbio può essere una fonte di crescita personale.
Non voglio dare etichette a chi soffre di disturbi mentali, perché prima di tutto siamo persone, e come tali meritiamo rispetto. Esistono persone con limiti e difficoltà, certo, ma in fondo, chi non ne ha? È fondamentale avere attenzione e sensibilità verso chi affronta questi problemi, perché nessuno dovrebbe mai essere lasciato solo.