Dalle Ceneri del Tradimento: Colpa, Dolore e la Strada verso la Rinascita**
Tutto successe quel maledetto giorno in cui la conobbi… era un freddo pomeriggio di gennaio e, come al solito, mi stavo prendendo il caffè con Mauro, il mio amico di sempre, il mio amico di tutti i giorni. Tra un sorso di caffè, un tiro di sigaretta e una chiacchierata con Mauro, conobbi lei: Jessica. Da subito sentivo un feeling, a me lei piaceva molto, ma non riuscivo ad andare oltre: troppi pensieri, troppe delusioni. Continuammo a sentirci sporadicamente finché non mi disse chiaramente che non era interessata (già da lì dovevo capire qualcosa). A volte ignoriamo la realtà in cerca di una presunta felicità… io non ero felice con lei, ma restare sola mi faceva troppa paura, mi faceva troppo male; perciò optai per stare con lei. Lo so, non è giusto comportarsi così, lo so: né per lei né per me… Non so perché l’ho fatto, a lei volevo bene, ma non riuscivo a far andare le cose per il verso giusto, non riuscivo a trovare il mio equilibrio… il disturbo borderline in questo non mi aiutava per nulla… Al lavoro stava andando tutto a scatafascio… non riposavo più e avevo momenti in cui tutto mi sembrava difficile… Jessica per me era troppo impegnativa… non riuscivamo a gestirci, non riuscivamo a capirci e i momenti di intimità servivano solo a calmare le acque… Una sera venne a trovarmi Daniela, la mia amica di letto da una vita che vedevo però solo per un caffè da quando stavo con Jessica, e fu così che tradii Jessica… Non volevo farlo, ma i problemi di coppia, la distanza e il fatto che non riuscivo a vedere un futuro con lei mi hanno portato a tradirla. Me ne sono pentita e mi sono maledetta un sacco di volte… Dovevo rispettarla e non tradirla come hanno fatto tutte le altre… Dovevo fare la donna con gli attributi e parlarle, ma la verità è che avevo paura di lei: paura che mi lasciasse, paura di essere abbandonata da sola come successe quando morì mio padre… paura di non trovare nessuno che voglia stare con me a causa della mia patologia… quindi, quella fottuta notte tradii Jessica. Non riuscivo più a guardarla in faccia e fu così che una notte glielo dissi… Ovviamente, lei ci rimase male… pianse tutta la notte al telefono con me e nei giorni a seguire… Io non sapevo più come tranquillizzarla, ma sapevo che il nostro rapporto era finito… Durammo un altro paio di settimane e poi la rottura… Lei continuava a ripetermi che non ce la faceva più a fare l’amore con me perché si immaginava le mani di Daniela su di me. Ora è da un po’ che non so cosa faccia della sua vita e come stia… quello che posso fare è solo sperare che le cose vadano per il meglio… se lo merita… anche se, a modo mio, l’ho amata tanto e mi dispiace averla ferita. Io sono giunta alla conclusione che, per un po’, è meglio che io stia da sola senza troppi legami e soprattutto impari a stare sola per poi decidere chi voglio al mio fianco. Jessica, grazie per quello che mi hai insegnato e per i momenti solo nostri. Ti voglio bene.
Michela Gallo