Buon viaggio
Illuminante,innovatore,visionario,coerente,arguto,curioso.
En 1986 naciò el gambero rosso y todo fué nuevo 😀
Così scriveva Stefano Bonilli una settimana fa sul suo blog rispondendo a uno chef spagnolo.Questo è vero poichè creò una critica gastronomica contemporanea con nuovi prodotti editoriali e aiutando la nascita di una coscienza gastronomica libera e moderna tanto in Italia che in Europa .
Stefano Bonilli assieme a Sardo e a Petrini furono gli artefici di quella rivoluzione mediatica-gastronomica che oggi permette a noi tutti di parlare di gastronomia in modo e con mezzi diversi. Questo è stato particolarmente importante nei paesi latini Italia Spagna e la Francia
E’ stata la persona che più di ogni altra ha favorito la crescita di un circuito virtuoso nella ristorazione, scoperto migliaia di produttori, creato un pubblico che prima in Italia non esisteva, messo la penna in mano a decine di giovani. E’ passato dalla carta stampata al web come nessuno della sua generazione è stato capace di fare .
Bonilli è stato giornalista di lungo corso, scuola Manifesto. Assieme al fotografo Tano D’Amico e al collega Pierluigi Sullo, il 12 maggio 1977, videro il presunto assassino di Giorgiana Masi, un tizio con la maglietta strisce e armato di pistola, che, ricorda Sullo sul Manifesto molti anni dopo, “aveva posato l’avambraccio sul cofano per mirare meglio e aveva aperto il fuoco, una due tre e non so quante volte”. Insomma, non è il solito scribacchino edonista che molti identificano, con chi scrive del nostro settore
Anni dopo, il Manifesto diede inizio all’avventura del Gambero Rosso, inserto gastronomico di otto pagine nato nel dicembre 1986.
All’epoca, cibo e vino erano cose materiali, futili, e quell’inserto scatenò un dibattito.
Più tardi il gruppo si divise e Bonilli rappresentò l’anima più “commerciale” mentre Carlin Petrini incarnò l’anima più radicale e pura di quella rivoluzione avviata a cavallo degli anni anni 80 da un gruppo che appunto innovò il modo di parlare e di fare gastronomia in Italia e nel mondo.
Personalmente per quel poco che conta , non ho condiviso la sua deriva talvolta troppo “esclusivista”.
Proprio in questi giorni stava scrivendo un nuovo libro sulla storia della cucina italiana del dopoguerra, lavorando contemporaneamente ad un appuntamento in programma il 20 settembre a Bologna, per una nuova editoria enogastronomica. Su Twitter, dove spesso ha lanciato i temi di dibattito con maggior seguito settimanale, ha ironizzato sulla propria salute sabato scorso: “E’ la legge di #Murphy, non c’è nulla da fare, ti ammali il 2 agosto quando il tuo medico è in vacanza”.