Scuola e formazione: la ricetta di Mario Draghi
Il Presidente del Consiglio ha pronunciato al Senato questa mattina mercoledì 17 febbraio 2021 il programma del nuovo Governo, per ottenere la fiducia al nuovo Governo.
Come tutti i Presidenti del Consiglio, Draghi ha fatto conoscere il suo pensiero per lo sviluppo del Paese.
Stralciamo i passaggi più significativi che toccano il tema dei giovani e degli studenti, per cogliere i suoi propositi in materia. Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori.
Le priorità per ripartire
La scuola: non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà.
Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza.
È necessario investire in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale. Siamo chiamati disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo.
Infine è necessario investire nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni.
In questa prospettiva particolare attenzione va riservata agli ITIS (istituti tecnici).
In Francia e in Germania, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. E’ stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale.
Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 md agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia.
Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate.
La globalizzazione, la trasformazione digitale e la transizione ecologica stanno da anni cambiando il mercato del lavoro e richiedono continui adeguamenti nella formazione universitaria.
Allo stesso tempo occorre investire adeguatamente nella ricerca, senza escludere la ricerca di base, puntando all’eccellenza, ovvero a una ricerca riconosciuta a livello internazionale per l’impatto che produce sulla nuova conoscenza e sui nuovi modelli in tutti i campi scientifici.
Occorre infine costruire sull’esperienza di didattica a distanza maturata nello scorso anno sviluppandone le potenzialità con l’impiego di strumenti digitali che potranno essere utilizzati nella didattica in presenza.
Questo è il terzo governo della legislatura. Non c’è nulla che faccia pensare che possa far bene senza il sostegno convinto di questo Parlamento. E’ un sostegno che non poggia su alchimie politiche ma sullo spirito di sacrificio con cui donne e uomini hanno affrontato l’ultimo anno, sul loro vibrante desiderio di rinascere, di tornare più forti e sull’entusiasmo dei giovani che vogliono un paese capace di realizzare i loro sogni. Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”.
Pietro Panzarino
Il presidente Draghi ce la sta mettendo tutta, ma non è detto che riesca a portare a termine il programma, vista la eterogeneità della composizione governativa e dei partiti che lo sostengono, litigiosi er loro stessa natura.
Buongiorno, ci vuole un po’ di pazienza.
“CHI COMANDERÀ NEL NUOVO GOVERNO? – A GUARDARE LE FOTO DI IERI AL SENATO È LAMPANTE L’INTESA TRA DRAGHI E GIORGETTI, CHE SEDEVA ALLA DESTRA DI “MARIOPIO” E SI MUOVEVA DA VICE DI FATTO. I DUE HANNO GIOCATO CON IL TELEFONINO E HANNO LETTO SORRIDENDO UN ARTICOLO DI DAGOSPIA – BRUNETTA SEDUCE I CINQUE STELLE: “CONOSCO I PROBLEMI DELLA BUROCRAZIA E SO COME RISOLVERLI”. E UNA GRILLINA NON SI TRATTIENE: “LA SUA RIFORMA DELLA PA È STATA STUPENDA…” da il Messaggero
Le Mond: DRAGHI È IL MIGLIOR RAPPRESENTANTE DI UNA CORRENTE DI CUI È STATA ANNUNCIATA MILLE VOLTE LA MORTE, MA CHE NON FINISCE DI TORNARE IN PRIMO PIANO ATTRAVERSO INNUMEREVOLI ASTUZIE DELLA STORIA…” e poi c’è il ministro Calabria …
Ecco, non ci saranno rivoluzioni ne fallimenti ma intanto buone prospettive di cambiamento
Ottimo intervento, ben trattato nei diversi aspetti essenziali per una nuova scuola.