14 anni
Ricordate chi o che cosa eravate a 14 anni?
Dei miei 14 anni io ricordo i Clipper, gli shorts, le versioni di greco e latino (copiate in classe prima del suono della campanella, perché – allora – la scuola apriva anche un’ora prima delle lezioni e era possibile entrarci, insediarsi nella propria aula e fare con calma quello che non si era fatto il giorno prima a casa), gli occhiali sepolti nella borsa-a-tracolla (con le lenti che si rompevano sistematicamente ma te ne accorgevi solo quando ti servivano proprio perché cominciavi a non vederci più una mazza), la "cinghia" per legare i libri (a volte portavo a scuola due vocabolari e la cinghia si tirava così tanto da rompersi), i "festini", le pomiciate sulle panchine e sotto i gazebi ai giardini pubblici, le corse sulla bicicletta Annabella gialla con le ruote piccole e neanche un cambio, il desiderio di una Graziella con le ruote ancora più piccole, i capelli che si arricciavano a spirale ( non c’era la piastra per tirarli), l’Antonia e la Laura e poi la Mariangela (tutti i nomi al femminile dovevano avere l’articolo, altro che no).
Ah! e poi ricordo le "vasche", fatte solo nelle sere d’estate.
Mio figlio, dei suoi 14 anni, non so che ricorderà. Non porta gli occhiali, quindi niente lenti rotte. Non va ai "festini" (solo qualche volta). Non studia Greco. Non studia Latino (anche se dovrebbe). Non studia praticamente nulla (se no non avrebbe preso 1 in inglese).
Probabilmente pomicia. Non solo ai giardini pubblici. Sicuramente si tira i capelli ricci con la piastra. Sicuramente non entra in classe un’ora prima visto che i ragazzi oggi non possono entrare in classe un’ora prima perché se no chi si prende la responsabilità eccetera e allora lasciamoli fuori. Non corre in bici (non come dovrebbe, per lo meno). Corre (o dice di correre) con lo skateboard, anche se – ho l’impressione – se lo porti appresso un po’ come Linus la coperta. Al contrario di Linus, mio figlio non si succhia il pollice ma ho l’impressione che fumi (il che è peggio, probabilmente). Al contrario di me, mio figlio non riempie il diario di frasi e slogan tra il politico e il rockettaro (o magari lo fa, sommariamente….ma non posso esserne sicura visto che la visita del suo diario mi è preclusa). Mio figlio, a 14 anni, comunica col mondo (i suoi coetanei), tramite sms, telefonate dal (mio) fisso (avete idea della portata-della-bolletta?), e-mail, skype, fb, netlog, twitter e non so che altro. Mio figlio posta foto e video. Io – alla sua età- avevo iniziato una collezione di francobolli ma mi ero stancata subito. Mio figlio risponde a me a monosillabi. E io facevo lo steso con mia madre.
Mia madre mi rifaceva il letto, se io non me lo facevo. Io non rifaccio il letto a mio figlio, lui neanche.
Se io, rincasando, ritardavo di dieci minuti, mia madre diventava rissosa. E io avevo paura. Se mio figlio rincasa con due ore di ritardo io divento nervosa (Perché così tardi? dove sei stato?), lui disarmante (A scuola, a fare i compiti da un compagno….che cosa pretendevi? che arrivassi prima? non ho mica il teletrasporto).
Mio figlio non legge quasi nulla. Tanto meno i miei post. Io sto parlando "pubblicamente" di lui e so che lui non verrà a saperlo. E forse è meglio così. Le (sue) risposte disarmanti mi fanno sorridere, le sue reazioni-chissà-perché- incazzate, no.
D’altra parte, avere 14 anni oggi non è più facile di ieri.