Un metro, tre metri, duecento metri
Prima un metro. Il decreto antivirus al suo esordio aveva preso le misure alla lettera, o meglio al centimetro. Spiegandoci che quella – più o meno – era la distanza che avremmo dovuto rispettare quando e se incontravamo qualcuno.
Ieri il metro si è triplicato. La distanza per non farsi contaminare o contagiare da altri è stata stabilita in tre metri. E qualcuno – più di qualcuno – è apparso (ulteriormente) dubbioso. Perché tenere un metro di distanza, pure in casa!, da un familiare è faccenda relativamente facile da attuare: basta fare la facciona scura, aggiungere un ‘ehi, stammi ampio/a’ col tono di chi è parecchio incazzato e l’altro/a in genere ti sta alla larga. A meno che, e qui tonfa l’asino, due conviventi o un intero nucleo familiare di quattro, cinque, sei persone, non dividano un appartamentino di 60 metri quadri che alloggia pure i bidoni della Savno. Allora le cose si complicano. Ma.
Ma a complicarle maggiormente oggi è arrivato il governatore Zaia, con l’ordinanza che vuole che non ci allontaniamo da casa per più di 200 metri. Un amico che abita a Serravalle mi ha chiesto che distanza ci sia tra piazza Flaminio e la Coop: sono più di 200 metri? Io proprio non lo so. Ma suppongo che ora debba uscire di casa – solo per necessità, ho capito! – con la mascherina (ne ho una a fiorellini primaverili con cui mi farò un selfie – da mostrare ai miei tre commentatori litigiosi) e con un metro. O con 200 metri? E dove li trovo 200 metri?
E intanto Zaia sta sbarufando con Roma perché il suo decreto dei 200 metri e chiusura supermercati non viene “valorizzato”. C’ é proprio bisogno dell’ ennesimo scontro Regione-Stato! Bell’esempio di coesione mentre il virus nemico sfonda le lineee…
Il mio più grande timore in tutta questa maledetta storia è che il mostro europeo di Bruxelles ne esca rafforzato con il nostro paese, la nostra patria dunque le nostre vite legate mani e piedi al clan di lobbisti dell’UE tramite la firma del mercimonio del MES, a quel punto il virus diventerebbe il terz’ultimo dei problemi…
A peste finita magari anche quelli come lei capiranno quanto ci sia bisogno di PIU’ EUROPA. Una Europa Unita, fortemente rafforzata politicamente, bancariamente, fiscalmente, militarmente. Questa è una delle morali che la corono-disgrazia insegna.
Ps: perché Denisio lei non si firma? si vergogna di quel che scrive…
Guardi che quarantena non significa continuare a tenere la testa nel SAC il Bar-Zelletti è ufficialmente chiuso per la salvaguardia della salute pubblica ed evitare il contagio di ideologie demenziali come il liberismo e l’austerità che in venti anni hanno portato alla riduzione dei posti e del personale negli ospedali ad un terzo rispetto a quelli che avevano già nel 1981… CON LA LIRETTA!
E firmarsi no-o Denisio? Evidentemente sa anche lei di scrivere una montagna di panzanate.
Denisio, direi che, per il momento, è da augurarsi di non farci togliere il respiro dal coronavirus. Poi un grazie a chi lo sconfigge sia rosso, bianco celeste, rosa verde non importa. Poi, chi resta, ricomincia la tenzone tutti diversi ma tutti convinti di aver avuto ragione. e, per questo, diritto a comandare. Intanto noto il sorgere giornaliero di CSP acronimo di Comitati scientifici politici anche in OT, che pensa di aiutarci a capire ed essere ottimisti. «Addà passà ’a nuttata»
Faccio peraltro notare che mantenersi a 200 m dall’ abitazione permette di tracciare una circonferenza attorno ad essa di ben 1256 m (circonferenza = raggio per 6,28) che si può percorrere all’ infinito! Ed anziché dileguarsi nella solitudine collinare, si resta in pieno ambiente urbano. Trapelano però delle diverse disposizioni sul Decreto Conte che entrerà in vigore domani. Non bello spettacolo questo legiferare disomogeneo…
Concordo Michele. Ordinanze-minestrone con misure generiche e interpretabili in modi diversi, che acuiscono lo smarrimento. E che, appunto, dovrebbero poi tenere conto delle caratteristiche del territorio. Vittorio ha il privilegio delle colline rispetto ad altre aree e potrebbero/dovrebbero essere valutate e rivalutate anche in questa contingenza. Invece no. Divieti e incertezze. E questa nebbiolina insidiosa con cui si è svegliata la città? Va guardata con sospetto?
Mentre noi giochiamo con i metri, chiusure si e no, in Lombardia, con 4mila morti, il ministro Boccia si diverte a prendere in giro con la mascherina slacciata, di buono il ministro ha solo la moglie, l’Olanda di Rutte pronta a tentare l’”immunità di gregge”.
Dopo l’abbandono dell’ipotesi promossa dai britannici – che forse si sono accorti quanto folle potesse essere condannare a morte certa migliaia di persone – l’unico governo che ancora reputa possibile la carta dell’immunità di gregge per sconfiggere l’epidemia di coronavirus è l’Olanda. Moriranno i più deboli ma chi se frega. Stiamo andando verso il popolo eletto guidato da leader e governi di guerra, la nuova dittatura.
Forse siamo arrivati a questo perchè in giro ci sono, e ci saranno, incivili che fanno quello che vogliono, in barba alle leggi e al buon senso. Il problema è… Questi elementi sono ignoranti di loro o semplicemente non ci arrivano?
Questa dei 200 metri é un vero unicum mondiale. Chissà sulla base di quale bibliografia epidemiologica é stato pensato. Ma, come ci ha insegnato Socrate, non è lecito disobbedire alle leggi ancorché incomprensibili.
BASTANZETTI DEL SAC E IL CORONAVIRUS.
I commenti di Bastanzetti del SAC ( Bastanzetti & Bastanzetti) sul coronavirus e le misure per contrastarlo sono fondamentali.