Vespa manda i politici al Cepu
Bruno Vespa esce da Porta a Porta (ma non è questa la notizia, anche se è un avvenimento) per entrare in un'altra porta: quella della distilleria Castagner di Fontanelle.
L'altra sera (venerdì 4 dicembre), il conduttore più televiziato d'Italia era dalle nostre parti per ricevere il Premio Fuoriclasse 2015. Un premio (bottiglia di grappa in vetro di Murano e ornamenti aurei + somma in denaro) che la premiata Distilleria Castegner assegna annualmente a personaggi che si sono messi in evidenza per qualità e successo particolari.
Dopo Red Canzian, Gianluca Bisol, Manuela Di Centa, Virna Lisi, eccetera, il premio Fuoriclasse quest'anno se l'è beccato Vespa. Che ha avuto il buon gusto di tenere per sè riconoscimento e distillato, e di devolvere la somma in denaro (non ne conosciamo l'importo) all'accademia musicale di Santa Cecilia di Roma.
In una serata con manicaretti e vip-da-scaffale-e-da-guardaroba (c'erano – tra gli altri – i signori Bauli, Rana, Illy, Fendi), Vespa naturalmente ha fatto quattro ciacoe. Pure ben confezionate, perché tra i microfoni Vespa è a suo agio, come…come un lattante tra ciucci e biberon, come un topolino tra le pagine di un fumetto Disney, come un granello di sabbia su una duna sahariana (d'accordo: ho esagerato con le similitudini).
Dopo aver detto quanto gli piace il Veneto (questa regione così povera un tempo, e così ricca col tempo), Vespa ha sguazzato tra i nomi della politica dicendo qualcosa di fenomenale (tipo che "chi corre, prima o poi inciampa", tipo che Bossi era straordinario a suo modo, che Fini doveva aspettare, che Saddam aveva un grande fascino) e poi è giunto al dunque: per quanto siano stati così come sono stati i vecchi politici, questi che abbiamo ora non hanno una formazione o una cultura nemmeno paragonabili a quelli del passato, tanto che – Vespa dixit – "dovrebbero andare tutti al Cepu".
(Sorrisi e battimani dalla platea)