Novembre a primavera
Tutto è cominciato con il calendario Savno.
Sì, va bene: anche su quello ci sono i santi (tutti i santi, san Zaccaria, santa Elisabetta, san Carlo Borromeo e così via), ma quello che uno nota, guardando il calendario Savno, sono altre voci: Secco, Umido, Carta e così via. Sono talmente importanti quelle voci che – distrattamente – uno può arrivare a pensare che il mercoledì si venerino le sante Plastica e Lattine.
Il calendario Savno (che ha sostituito tutti gli altri sulla parete delle nostre cucine) ha mutato il nostro modo di percorrere le settimane, i mesi.
E ora ci si mette pure il meteo a scompaginare le poche certezze acquisite sin da bambini: l'anno è diviso in quattro stagioni, ci hanno sempre detto: l'autunno (ottobre e novembre) preparano al rigore dei mesi invernali (dicembre, gennaio e febbraio), aprile e maggio risvegliano la natura, e be': Il resto lo sapete.
Il fatto è che non è più così.
Il mese in cui transitiamo ora – novembre, appunto – dovrebbe vederci imbaccuccati e col naso rosso (per il freddo, le caldarroste, il vin brulè). E invece ci sorprende – in magliette di cotone e golfini leggeri – con temperature primaverili.
Le avete notate le margherite occhieggiare nei prati? Tra un po', anziché i chiodini, ai margini dei boschetti potreste trovare primule, o violette.
Altra faccenda: le stelle. Mai in notti novembrine come queste le stelle ci stanno a guardare. Lontane sì, ma brillanti, vigili, sorridenti come a san Lorenzo (san Umido, se cade di martedì o venerdì).
E proprio ieri sera io mio figlio Umby, guardando il cielo in attesa di ispirazione (io dovevo stirare, lui giocare alla play station), abbiamo visto una stella cadente! Accesa, vibrante, fiammeggiante ha sopreso il blu, lasciando che una lunghissima scia accogliesse i nostri desideri.
Gli unici luoghi a restare coerenti con le stagioni codificate dalla tradizione sono i centri commerciali: lì dove il sole al neon ha la stessa intensità in ogni periodo dell'anno i negozi di abbigliamento ci propongono sciarpotte, berrettoni, pellicciotti, stivali, guanti. L'intera collezione di un autunno/inverno che non riconosciamo più. Eppure il disorientamento ha preso anche il commercio: mai avevo visto – prima di ieri al Conè- i saldi di mezza stagione!