Se Salvini fosse governatore del Friuli
Vado di corsa, per cui.
Per cui perdonate lo stile da ultimo metrò.
No. Non quello di Truffaut: quello di Da Ros.
Insomma, mi ha colpito questa cosa. Questa faccenda della lingua e della cultura friulana.
La sapevate già? Vabbe': repetita fa ben.
Praticamente è successo che la Regione Friuli ha stipulato una convenzione con l'università di Udine per un corso di formazione e aggiornamento sulla lingua e la cultura friulana riservato ai docenti di 60 istituti comprensivi e 70 scuole paritarie.
La convenzione non è fatta solo di parole (furlane). Ma di schei. Che ammontano a 150 mila euro (veri, autentici, non taroccati come quelli delle stamperie napoletane).
Cosa che sen drio dir? Che la regione Friuli la paga parché in te'e sco'e se insegne al furlan. Quel doc. Quel dei veci. Ve'o capì?
(Traduzione: stiamo dicendo che la Regione Friuli paga l'Università di Udine affinché quest'ultima avvi dei corsi di lingua e cultura autoctona dedicati ai docenti, che a loro volta dovrebbero trasferire le competenze acquisite ai discenti).
Bon. Detto questo Quello Che mi ha Colpito è che la Convenzione sia firmata Serracchiani. Che non è – tipo – una parente di Salvini. Che è una presidentessa che sì, governa il Friuli, ma che per formazione ideologico/politica dovrebbe andare oltre il Tagliamento.
E quindi? Quindi.
Quindi magari la convenzione ha una sua ragione d'essere. Magari la va ben. Magari l'ha un riscontro – come dir – positivo. Ma.
Ma.
Ma era proprio necessario (vista la carenza cronica di mezzi della scuola) investire in un corso di cultura friulana che ai bambini i nonni lo facevano meglio?
Be'; io vi avevo avvertito. Lo stile – assa star – l'è proprio da ultimo tram.
Però l'interrogativo resta, ed è questo: se Matteo Salvini fosse (stato) il presidente del Friuli Venezia Giulia cos'avrebbe fatto di diverso dalla Debora Serracchiani?