Fiat e ciccia
Ho appena detto "Merda!".
Ad alta voce.
Ma nessuno mi ha sentito perché ero nell'abitacolo della mia Punto (intesa come auto e non come segno d'interpunzione (anche perché dire Merda! dentro un segno d'interpunzione richiederebbe un'abilità da circense, ma questo non c'entra)).
Il fatto è che mi è costata una fatica bestiale uscire da un parcheggio per colpa di un – come si chiama? – Suv (un nome/acronimo che pare un'eruttazione, anziché un tipo di macchina).
Dopo aver detto merda!, ho pensato che quelle auto così sovrappeso dovrebbero essere proibite per legge: occupano un sacco di spazio e oscurano la visuale se ve le trovate davanti.
Non ho capito perché "vadano di moda" o siano viste come Oggetti di Prestigio/Pregio. C'è una contraddizione poco latente sotto.
Sulle passerelle delle sfilate (nonostante i buoni propositi sbandierati dallo stylist system) continuano a sculettare ragazze Taglia 36 a rischio anoressia e la moda (e i salutisti) continuano a dire che grasso è brutto e obeso è pessimo. Però, quando si tratta di auto, la ciccionaggine è ammessa: più un'auto è grassa più è appetibile.
MIsteri della marmitta.
Comunque, a proposito di auto: l'altro giorno riflettevo con un amico che oggi chi poossiede una Fiat, ha un'auto d'epoca!
Avete sentito che la Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino) non esiste più, no?
Che ora c'è la Fca (Fiat Chrysler Automobiles), con sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra. Una società automobilistica ha unito l'Europa e l'America quasi come Colombo, ma con tre lettere, anziché tre caravelle.
E il bello di tutta l'operazione è proprio questo: ora chi ha una Fiat è vintage!
E io, che viaggio in Punto, sono pure slim!