Matteo Renzi e il coniglio James
Stasera ho imparato tre lezioni.
La prima è che vi è un'associazione doverosa/dolorosa tra Matteo Renzi (segretario del Pd) e il coniglio (domestico o quasi) James.
La seconda e la terza è che, be': ora vi spiego tutto.
Come sa chi da qualche tempo leggiucchia il mio blog, tengo in casa un coniglio. Si chiama James, è bianco e grigio, di taglia nana ma probabilmente sovrappreso ed è un amore. Nel senso che i suoi sculettii tra divano e frigorifero riempono di dolcezza chi li guarda. Ciò non toglie che il coniglio dia dei fastidi. Per esempio sgranocchia ciabatte, scarpe, libri, fili di corrente, Per esempio semina caccole (grandi più o meno quanto una Saila) ovunque vada.
Per me che ho sempre avuto come amici a quattro zampe dei cani, il coniglio è stata la scoperta di un'altra razza (qui la parola ci sta).
I cani che ho avuto erano molto disponibili (Pucci preparava con me gli esami universitari, Lillo si faceva vestire, Brek si lasciava pettinare e York aveva imparato a ridere). Il coniglio James ha una disponibilità pari allo zero (ho provato a infilargli una specie di guinzaglio per conigli, ma l'ha mangiato), però è morbido, buffo e seduttivamente imprevedibile. E' anche permaloso: quando nota che sto ripulendo le sue caccole diventa aggressivo e vorrebbe mordere.
Ovviamente lo perdono: lo prendo in braccio, gli solletico le orecchie e gli spiego che "non si fa così".
Anche stasera ho tentato di fargli capire che non è il caso di azzannarmi se gli pulisco la lettiera. L'ho preso in braccio e gli ho sussurrato nelle orecchie pelose: "James, non essere duro con me".
Lui mi ha morso. Sulla guancia. Mi ha ficcato due dolorosissimi incisivi proprio qui (qui, vedete?) ed è scivolato giù dalle mie braccia.
La mia reazione? Ho urlato e poi ho sgridato bonariamente quell'ammasso di pelo, come se non avesse fatto nulla di grave.
Mio figlio Umbi – sguardo perplesso da adolscente-la-so-più-lunga-di-te – mi ha fatto la romanzina: "Ma perché ti ostini a prenderlo in braccio? Lo sai che morde!"
E' stato allora che ho capito.
Ho capito che il perdono incondizionato rende stupidi.
Ho capito che perdonare incondizionatamente è tipico della nostra società. E che Matteo Renzi ha perdonato Silvio Berlusconi perché "oggi si fa così".Ed è inutile che Cuperlo dia le dimissioni: è meglio che si disinfetti, si metta un cerottino come ho fatto io e faccia finta di nulla (pure di fronte allo sguardo dubbioso degli elettori adolescenti).
Ho capito che non si deve mai abbracciare un coniglio, se non si è prima indossato un casco integrale.
Comunque, se vi capita di vedermi con la guanciotta ferita e l'espressione mesta, la colpa non è di James. Né di Renzi (non è stato lui a mordermi).
La colpa è…della società.