Questione di fiducia
Insomma la Camera ha detto no.
No alla cancellazione (governativa) della Cancellieri.
Di buono, in tutto questo, c'è che forsemoltoforse ora (per un po', almeno) non sentiremo più parlare della faccenda, della Cancelliera, di Giulia Ligresti, di fiducia o sfiducia alla nostra (pensa un po' che titolo-monile si porta appresso) Guardiasigilli.
Siano come siano andate le cose, si spera che ora – aprendo l'homepage di un qualunque media nazionale – il cognome Cancellieri non abbia più quel corpo (tipografico, intendo) così cicciotto (e ingombrante).
Si spera che – sia andata come sia andata – la questione sia archiviata. Sotto la voce Questione ehm di Stato.
Si spera anche che quando si tratterà di togliere non la fiducia ma la carega senatoriale di sotto il lato B di B, il Senato non dica no. Magari – che so…- per cavalleria.
Perché la Camera, come una moglie annoiata, può dire pure
No, stasera no
Ma il Senato, parte "maschile" e comunque pì vecia della coppia parlamentare, deve dimostrare di avere almeno – come si chiamano? ah, sì! – gli attributi