Il grilllo furioso
Guardando la luna a volte si fanno dei ragionamenti folli.
A me stamattina, guardando la luna (la luna la guardo di mattina, giuro), è venuto in mente l'Orlando furioso. Ho pensato che Ludovico (Ariosto, nda) ci aveva visto giusto quando aveva spedito Astolfo sul pianeta che ci gironzola intorno con un ippogrifo. In qualche modo (molto più poetico, certo) aveva anticipato la Nasa. Cinquecento anni dopo l'intuizione di Ariosto, il cavallo alato era diventato un missile, ma insomma…il volo c'era stato. Che poi gli astronauti, anziché il senno che abbiamo perduto, abbiano trovato sulla superficie lunare solo rocce, non è importante. O forse sì: potrebbe essere la dimostrazione che il senno si è fossilizzato.
Anche l'ira di Orlando, mezzo millennio fa, ha anticipato l'ira di un ex-comico-ora-leader-politico italiano. L'Orlando di Ariosto, pazzo d'amore, aveva fatto di tutto di più nel lacerto di foresta dove si era consumata (pessima espressione: era appena cominciata) la passione tra Angelica e Medoro. E, alla fine, si era spogliato e si era butttato esausto a terra. Era rimasto lì tre giorni e tre notti col suo pistolino all'aria. Una follia.
Da noi il furioso si chiama Grillo. Quello che sappiamo è che non fa di tutto e di più per amore di una donna. Lo fa perché è incazzato. Un po' con tutti. Quello che sappiamo è che la sua incazzatura è condivisa. Da un sacco di gente. Quello che sappiamo è che più Grillo sbraita e dice no, più adepti fa. Quello che sappiamo è che non ha intenzione di spogliarsi nudo (grazie, Grillo), ma al massimo di mettersi o togliersi un cappuccio. Quello che sappiamo è che – da webcavaliere – gira di qua e di là senza armatura, ma con un modem. E che a parole combatte alla stragrande. Quello che vogliamo capire, senza doverci sorbire tutto il poema, che non è manco in ottave con la rima baciata, è tutta questa furiosaggine di Grillo dove porta? La storia ha un (lieto) epilogo o è una specie di feuilleton che va avanti all'infinito? No: lo dico perché – in passato – ho visto circa cento puntate di Capitol e Quando si ama e mi è bastato. Ora quando comincio una storia voglio sapere se ha un fine (volevo dire: una fine) o no.
Ma è tutta colpa della luna, in fondo. Osservarla, al mattino, fa venire strani pensieri.