Campagna (elettorale) sessuale
Per fortuna tre volte all'anno vado sotto le forbici della parrucchiera. Così posso leggere (guardare le figure) giornali che altrimenti non leggerei mai. Giornali che ti dicono tutto (in didascalia sovraimpressionata a foto paparazzate) sugli amori in vacanza di personaggi famosi che non conosco per nulla.
Ieri, siccome la cultura vien sfogliando, sfoglio uno di questi giornali (che, per inciso, secondo me comprano solo le parrucchiere per distrarre le vittime nel momento in cui sforbiciano) e trovo un manifesto elettorale troppo curioso.
Magari qualcuno l'avrà già visto. A me era sfuggito.
Proposto da una nota marca di profilattici, il manifesto diceva che è in atto (c'è tempo fino al 15 marzo) una campagna per "unirsi". Unirsi non in senso solidale, ma sessuale. La città italiana che consumerà più profilattici in rapporto al numero di abitanti diventerà Loveville, cioè la città dell'amore, 2013.
Nel sito della campagna sessuale ci sono dettagli che il manifesto non pubblica, con gli intenti programmatici. Per far diventare la vostra, la città dell'amore, si dice più o meno, in questo periodo è bene darci sotto: farlo sempre, comunque e dovunque (su un letto, sul forno a microonde, appesi al lampadario o su sedile ribaltabile, è specificato): l'importante è che si usino più profilattici possibile.
Anche se non è esplicitato, viene lasciata alla fantasia del cliente la possibilità di infilare i condom non solo sulla parte canonica, ma pure sul naso, sulle orecchie, volendo sui piedi…a mo' di calzini.
Che ci guadagna chi fa uso e abuso dei preservativi?
Non ci crederete mai: può vincere una fornitura annuale di profillatici del valore di circa 500 euro.
Con il premio, insomma, uno può arredare tutta la città: provate a pensare ai lampioni, alle fontane, ai semafori infilati nei profillatici: che visione paradossale, eh? Perché il codice stradale finora si è contaminato solo con la categoria enologica, non con quella sessuale o del concepimento: si può restare "imbottigliati nel traffico", non "essere in stato interessante" tra un Suv e un Tir.