Primarie domestiche
Attesa, formicolio, prurito?
A me questa faccenda delle "primarie" mette un po' di pepe(roncino) sui polpastrelli (povera tastiera…).
Tra le poche idee sane partorite in ambito politico, l'idea delle primarie mi pare quella tra le più azzeccate.
Le primare…Mi sembrano una specie di sagra: una festa del patrono, dove arrivano le giostre, il trenino del far west, il Renzi-zucchero filato.
Gli ingredienti per svagarsi un po' ci sono tutti. Basta che il tempo regga, perché se piove (sto dentro una metafora, eh!) la festa si sgualcisce un po'.
L'idea delle primarie io la estenderei anche ad altri ambiti. Quello di casa per esempio.
Immaginate una famiglia di quattro persone alle prese con le primarie. Il figlio più piccolo, quello che va a scuola e ha a disposizione pennarelli, colla, quaderno ad anelli, prepara con tanto di ritratto improvvisato (e preferibilmentecaricaturale) i certifificati elettorali. Li fa vidimare dal nonno e poi li consegna ai membri di casa, stabilendo che domenica mattina, verso le 11, anziché andare al centro commerciale la famiglia si recherà alle urne (la cucina) per votare.
Votare chi? ah, già: avevo tralasciato un piccolo dettaglio. Votare quello dei quattro familiari che – per una settimana, un mese, un anno – avrà diritto di secgliere il programma tivù delle otto e rotte; avrà piena potestà sul telecomando, sulla scheda sky, sul volume del televisore.
Tutti i membri di casa sono elettori e eleggibili.
Per dare una patina di democrazia all'operazione, il figlio più piccolo stabilisce che non possano però fare da scrutatori; che scrutatrice sarà la nonna e presidente del seggio (il tavolo apparecchiato della cucina) il nonno. Alle 11 della domenica fissata per le primarie, il figlio più piccolo corre per tutta la casa urlando che E' ORA DI VOTARE.
La sorella adolscente, che è tornata alle 3 dalla discoteca,lo manda a quel paese, gli sbraita di chiudere la porta della sua camera, di non azzardarsi mai più a svegliarla all'alba e gli tira addosso una ciabatta di Hello Kitty.
La mamma che sta facendo la quarta lavatrice della settimana, paziente come tutte le mamme, invita il piccolo a passarle il certificato elettorale: "Dammi la scheda che voto subito, amore". Prende la scheda e la imbuca nell'oblò della lavatrice insieme ai calzini e alle mutande zozze dei magnifici quattro componenti il nucleo familiare. La centrifuga fa il resto.
Il padre, seduto sul water a meditare assicura il piccolo che si recherà alle urne in un battibaleno. Il battibaleno dura mezzora (i padri espletano i propri pensieri in tempi sospettosamente dilatati). Finalmente arriva in cucina. Vota.
Nonna scrutatrice fa il suo dovere.
Passa gli incartamenti al nonno, che decreta:
– Schede totali quattro. Schede valide due (una – ricordiamocelo – è stata centrifugata; l'altra è rimasta bianca, ma incazzata nera). A questo punto,, mi è d'obbligo comunicare il vincitore delle primarie domestiche che è…
Attimo di suspace e di una certa confusione dovuta all'ingresso improvviso in cucina/seggio elettorale della sorella adolescente che si è appena alzata dal letto, si è resa incredibilmente conto di quanto sta avvendo e si dichiara fast e furiosa perché nessuno l'ha avvisata che si votava proprio quella domenica, perché nessuno si è preso la briga di svegliarla e che siccome quella era la dimostrazione che in quella casa lei non contava nulla non intende sottostare a una stupida votazione qualunque sia il suo esito.
-…il vincitore è: il piccolo di casa!
Malumore del padre che aggiunge ai microfoni (un cetriolo e una banana) di Skyfo Tivù:
– Non è possibile che l'esito sia questo! Io ho votato per me. Le elezioni sono taroccate.
Sorriso dei nonni, che si congratulano col piccolo vincitore.
Sciacquio proveniente dal bagno: la lavatrice ha finito il ciclo.
Morale?
Nessuna: è solo che è sabato e non sapevo proprio che primaria postare.