Treviso e la posizione del missionario
La posizione del missionario (amministrativamente parlando) si addice a Treviso.
Nella Nuova Italia disegnata un paio di giorni fa dal Consiglio dei ministri, Treviso-provincia andrebbe a gemellarsi/intrigarsi/sposarsi/congiungersi con Padova.
La marca "gioiosa" per antonomasia (o per pubblicità) dovrebbe unirsi in matrimonio con Padova la Dotta. Se il matrimonio avvenisse (devono passare sessanta giorni dalla pubblicazione delle partecipazioni di nozze), è evidente che Treviso starebbe sotto. Padova, più grande, più estesa, più matrona si posizionerebbe comunque un gradino più su del suo novello consorte. Se le due province avessero un rapporto carnale (a proposito: Treviso sarebbe maschio o femmmina?), Treviso si rannicchierebbe dentro le morbide tette, ehm: volevo dire "cupole") della provincia del Santo.
Continuerebbe a essere gioiosa?
Probabilmente sì.
Da trevigiana non vedo nella provincia di Treviso una ferrea volontà da single autonomista. Treviso sta benone in coppia e in compagnia. Ma, magari, prima di pronunciare un impegnativo Sì, lo voglio, avrebbe preferito flirtare con quella vanitosa di Venezia o con quella provincia di Belluno, che estate o inverno che sia, oltre che la latitudine riesce a tirar su morale e turismo, soprattutto se sfoggia la perla (delle Dolomiti).