Le strade di Cortina
La Ste, leggasi: mia figlia, è a Cortina.
La Se ieri ha deciso che qualunque fosse stato oggi il tempo ("Sereno", ipsa dixit), qualunque fosse stato lo stato dello strato d’asfalto, qualunque fosse stato il grado centigrado, lei sarebbe andata a Cortina. E dunque la Ste oggi è a Cortina.
Cortina, per un trevisano/vittoriese di fine Ottocento, inizi Novecento, è una coperta. Ma anche una tenda. Cortina, per un trevisano/vittoriese di qualche decennio fa, non è una (bellissima, ammettiamolo) località turistica/esistenziale. Cortina è una coltre: sottile ma calda. Soffice e indispensabile. Cortina è.
Sto arrampicandomi sugli specchi (quali?). Sto cercando delle scuse (quali?). Sto tasteggiando su questa tastiera il mio batticuore, la mia inquietudine.
La Ste è a Cortina (che non è una coperta calda-oh-come-la-vorrei).
La verità è che. Il freddo punge. La neve ghiaccia.
E io chioccio. Garrisco…faccio un sacco di versi ansiosi, ma nessuno li per-ce-pi-sce perché sono ficcati dentro di me.
Friniscono. E sfiniscono.
Le strade di Cortina sono pulite?