Smalto e fiducia color fango
Oggi è The day before.
Oggi è Il giorno prima.
E’ il giorno di Santa Lucia che, nella mia conclamata saggezza-popolare-ma-davvero?, è il giorno più corto che ci sia. Eppure, siccome le certezze per me sono come le scorte di caffè (pressoché esaurite), un amico mi ha appena contestato di brutto che il giorno più corto è quello del solstizio d’inverno e che le rime io dovrei prenderle con le pinze.
Le pinze!
Avete idea di che "roba" siano le pinze? sono quegli arnesi ingegnosi che servono a estirpare: peli, schegge, dettagli d’intralcio.
Oggi (poche ore fa) mi sono pentita di non aver preso per le pinze (avrei voluto avere quelle di un’aragosta) una "donna". Una tizia (ulteriori riferimenti sono superflui come le gocce di strutto sulla superficie del pandoro) che mi ha redarguito pubblicamente (il suo pubblico è soffice/insignificante) per non aver rispettato una norma (l’etimo ricorda il "normale"). Mi sono pentita (ma neanche tanto) di non averla presa per le pinze.
E poi, ragionandoci su, ho scoperto, ho capito perché non l’ho fatto.
Non ho preso per le pinze la donna di cui sopra perché non avevo abbastanza smalto. Non siamo nella metafora, ma nelle boccetta Sephora o Kiko. In questo momento, mentre scrivo, ditteggio sula tastiera con delle unghie smaltate di grigio asfalto quasi sbrecccato. Delle unghie onniscenti: unghie che sembrano la pubblicità della voce narrante di un giallo di Maigret. Unghie plumblee, farragginose ma anche consistenti come la ghisa o il pensiero.
Unghie che- ahimè – si sfaldano. Anzi: si sono già sfaldate. E che erano sfaldate quando la donna mi ha "redarguito-ma-che-se-ne-frega". In quell’occasione avrei voluto avere non la risposta pronta (è un patereccio, la risposta pronta: è un kebab niente di che); avrei voluto avere le unghie dipinte di marrone fango (un colore mitico, battezzato così dalla Vale, che è un’amica di mia figlia Ste-il-mondo-è-piccino).
Con quelle unghie sì avrei preso il rilievo al balzo. Avrei dissertato su normi giuriche e affini gesticolando gestualizzando all’insegna del color fango.
Che è un colore idoneo al Giorno Prima.
Al The day before.
Perché domani, secondo me, non sarà un altro giorno. Ma il solito.
Smentitemi.