Invovina chi viene a pesca
Certo che io piuttosto che andare a pesca con Putin (in dialetto veneto ‘sto nome richiederebbe un suffisso finale) e Papi andrei a togliermi le cuticole.
Cioè, voglio dire, pensate allo stress. Non a quello della trota, dell’orata, della branzina. Al vostro: stare lì in posa su un pontile nudo come le tette della Venere a vedere la lenzetta di Putin e la panzetta di Papi dev’essere un’esperienza da termometro nel retto. Putin che pesca e parla, si presume, in russo, Papi che sorride. L’amo che non becca una bocca, che tanto i due sono solo in posa per i fotografi e lo scenografo ha detto "Scordatevelo che io infili un lombrico vivo sull’arpione, non sono un coglione" (ovviamente l’ha detto in cirillico, per cui non so se la traduzione sia proprio esatta).Il venticello che increspa la superficie del lago. Il trapiantino di capelli che increspa appena la nuca presidenziale.
Insomma…andare a pesca con attenti-a-quei-due dev’essere proprio una palla. Eppure pensate a quanti fotografi, giornalisti, guardie del corpo, hostess, manicure, pedicure, receptionist, centraliniste etc hanno circondato il pontile su cui hanno sostato il Putin (col suffisso o meno) e il Papi. Ma, magia della fotografia, nelle immagini che ci arrivano d’oltreurali i due sembrano, soli. Sospesi, tra il cielo, il luccio e le cicale.