La notte dei messaggi cadenti
In teoria le stelle sono cadute ieri sera/notte.
In teoria è nella Noche de San Lorenzo (sentite come suona godurioso in spagnolo) che le stelle, che di solito hanno questo morale celestiale anche se c’è la luna storta, cadono. Si prendono la briga di essere mortali, di avere delle defaillance. Solo che le defaillance delle stelle sono così affascinanti che per vederle noi pollastri stiamo lì con nasino puntato per aria e il desiderio pronto a materializzarsi come in una nuvoletta dei cartoon.
In teroria le stelle sono cadute ieri. Ma secondo il mio amico Ruggero – che ora sta girando il Libano in bicicletta – le stelle, le Perseidi le chiama lui, cadranno sopratutto tra il 12 e il 15 agosto. E quinsi noi voi essi loro abbiamo tutto il tempo di organizzare i desideri, di disporli in ordine prioritario e di farli sbocciare al momento (leggi: scia luminosa) opportuno.
Ma non è di questo che volevo scrivere. Ovvio. Io voglio sempre scrivere di altro. Ho il vizio della scrittura e il suo doppio. Quello che volevo scrivere è che ieri notte, noche mi piace di più, mentre le stelle zampettavano giù che era una meraviglia alcuni amici lanciavano sospiri e coriandoli di desideri col cellulare tra le mani.
Come lo so? lo so perché, nottetempo, tra una stella cadente e l’altra, mentre anch’io stavo naso-all’insù, mi sono arrivati degli sms (dolciiii) in cui mi si chiedeva un parere (giuro!) su quale desiderio esprimere nel caso che.
Non è abbastanza strano che nemmeno la magia del cielo brulicante di puntini luminosi che per una noche hanno deciso di ballare la salsa o la merengue o quell’altra roba lì ci schiodi dal cellulare?
Ma la noche dei Blackberry cadenti non viene mai?