Io sono leggenda
Avvertenza per la lettura: il titolo del post è fuorviante. Di più: è un plagio cinematografico-oibò.
Perché io non sono affatto leggenda. Io sono legenda. Con una g sola.
Sono legenda nel senso che leggo e sono parzialmente letta. E sulla base delle due azioni affatto sequenziali devo sottolineare l’apertura di un dibattito di gran lunga più interessante di quello su: Franceschini/Belrtolaso/Bossi/Papipremier/Casini/Mou.
Il dibattito in questione, sollecitato dall’amica Debora (che – dopo la nube vulcanica – si è traferita in Inghilterra dove ha iniziato a parlare in perfetto castigliano) riguarda una questione fondamentale per il nostro appetito.
Se sia cioè (valutate l’eco shakesperiana del quesito) più degustabile George (Clooney), Russel (Crowe), Johnny (Depp) o nessuno dei tre… Debora suggerisce che George sia ormai secco come una costicina di porcello troppo arrostita, che lui proprio non le sazia nessuna fame, che è inutile che se la tiri tanto, che ormai è in declino come il bucaneve a maggio. Carmen non si pronuncia sulla triade ma esclude di brutto Russel dicendo che proprio no non le dice niente (il complimento peggiore che una donna possa riservare a un uomo). Francesca, seduta accanto a me al cinema mentre Russel Crowe fa mirabilmente finta di essere Robin Hood, mi assicura che un figo epico come Russel è troppo raro da trovare e che quindi lui sul podio materassabile ci sta benissimo.
In mezzo a questi giudizi motivati ho riflettuto riflettuto riflettuto (vabbè’: dopotutto è domenica e non ho una granché da fare) e compiuto la mia scelta. Ma prima ho interpellato mamma che, dall’altro della sua saggezza ha messo in campo altri tre nomi: Alain Delon (uhm, troppo fighetto ormai troppo sbrizzolato); Leonardo Di Caprio (uhm); Tyrone Power (uhm uhm uhm…).
Insomma. Io, per m,e se dovessi scegliere, ri-sceglierei Gerard (Depardieu). Uno che non se la tira, non fighetta, non sta a dieta, non si mette il doppio petto, non sfoggia la velina, non abita sul lago, non calca il red carpet tanto per calcare. Uno che pare se la goda. A prescindere da Debora, da Carmen, da Francesca, dal dibattito in corso e sì, sigh, sopratutto da me.