Brunetta go Rome
Che secondo me gli è andata a fagiolo.
Voglio dire: se Brunetta, cucciolo com’è, fosse diventato primo cittadino della Venezia che annega, avrebbe avuto una posizione sco-mo-dis-si-ma. Ma ve lo immaginate? ve lo vedete Brunetta in piedi, issato sulla prora, come la Nike di Samotracia (coi boxer e la connotta a righe bianche e blu), sfidare Eolo, Borea e Tramontana? E poi ve lo vedere camminare su piazza San Marco quando l’acqua è quasi a livello delle palle dei cavalli della quadriga della basilica? No che non ce lo vedete. E non lo vedrete neppure in futuro, è certo.
Perché Brunetta, dopo la batostina (equipariamo la sconfitta alla levatura del medesimo) elettorale ha deciso che è meglio "go home", cioè, scusate: go Rome. Tornare là dove lo porta il ruolo che davvero sa rivestire. Brunetta, abbandonando la laguna e i suoi capricci-alta-marea (per la colonna sonora: vedi Venditti, http://www.youtube.com/watch?v=wAVxAQq5f9k) ha deciso che è meglio, per lui, tornare a fare il ministro.
A proposito: sapete che vuol dire "ministro" in latino?
come dite? "alto funzionario"? nooooo (e non fatevi ingannare dall’altezza): siete decisamente fuori strada…
vuol dire "personaggio in vista"?
noooo! vuol dire: capo? rappresentante? ambasciatore? nooooo!
Ministro – nell’etimologia latina – vuol dire…servitore.