Viaggiare in Terza classe
La pioggia batte sui vetri. Ma sono troppo pigra per abbassare le tapparelle. E poi a me i vetri sporchi piacciono. Danno ulteriore opacità (leggi: mistero) al mondo.
La pioggia sui vetri mi fa venire in mente (non sforzatevi di capire l’associazione di idee…sfuggirebbe a Jung) che in Italia si è finalmente deciso di risolvere il problema dei trasporti su rotaia e del pendolarismo-oh-che-strazio-su-treno.
Ed è inutile che Nicola Atalmi o Marco Zabotti che sulle linee di ferro in Veneto hanno detto e ridetto le loro e hanno pure lanciato anatemi-petizioni continuino a incazzarsi e a scrivere missive a riscontro zero. E’ inutile perché Trenitalia (si chiama ancora così l’azienda?) ha deciso che per non far arrivare in ritardo cosmico-consueto i treni, per non far perdere la coincidenza ai passeggeri, per offrire un servizio disgnitoso a chi sale-e-scende la soluzione è quella di diversificare. Anzi: di raddoppiare. No! non le corse o il personale, ma le classi. Sui treni ad alta velocità (Frecciarossa – Freccia Argento) tra un po’ non ci saranno più solo prima e seconda classe. Ma anche terza e quarta classe. Insomma una graduatoria di prestigio che servirà a rendere più carinooooo il treno, non a farlo arrivare puntuale, ovvio.
Che vi sembra di questa idea? io ci ho pensato a lungo e ho maturato un giudizio critico che potrei sintetizzare in una parola di grande icasticità lessicale: "stronzata".
A me fare la terza e – o dei del cielo scagliate i vostri dardi – addirittura la quarta classe sul treno pare un’operazione utile come quella di distinguere i fagioli calibro più cicciotti da quelli calibo meno cicciotti eccetera. Mi pare una soluzione becera, anacronistica, discriminante e cretina. Ve lo immaginate salire sul Frecciarossa (che collega-si-fa-per dire Torino con Salerno) passeggeri di prima, seconda, terza,e quarta classe? vi immaginate che trovereste? in prima classe vi servirebbero un calice di prosecco scadente con dei bibanotti e vi darebbero una salvietta imbevuta di Givenghy; in quarta classe vi darebbero dello "stronzo-di-merda-sbrigati-a-mostrarmi-il biglietto-che-non-tempo-da-perdere-con-te". Poi magari è vero che in prima classe ci trovereste seduto, di fronte al sedile, il bavoso di turno flaccido e moscio che sta tornando da (qualche) palazzo e in terza classe (oltre a dolore e spavento e puzza di sudore…cfr: De Gregori, Titanic; http://www.youtube.com) ci trovereste il sosia di Leonardo Di Caprio che vi dice "Ti fidi di me?". Ma questa è un’altra faccenda.
Io, una settimana fa, ho preso il Freccia Argento da Bologna a Mestre: un treno entrato in funzione il 14 dicembre scorso e che promette(va) di collegare Roma a Venezia in tre ore (più rapido dell’aereo, o quasi).
Bene: salgo a Bologna (prima classe: avevo il rimborso spese viaggio) e mi trovo, mezzo sedile più in là, Ghedini, l’avvocato di Berlusconi. Era seduto rigido accanto al "finestrino panoramico" (parole del bigliettaio: giuro) con gli occhialetti sottili e la carnagione un po’ pergamena. Lì per lì ho pensato che avrei potuto pure intervistarlo…che magari gli avrebbe fatto piacere visto che era solo e non stava facendo nulla nemmeno leggere…poi ho realizzato che non avevo nulla da chiedere per cui mi sono messa l’iPod nelle orecchie e ho ascoltato Einaudi. Il fatto è che il treno, pure se si chimava Freccia Argento marciava lento (cfr. Guccini, la Locomotiva) come mio nonno Sebastiano quando aveva il bastone e insomma io a Mestre sono arrivata con quei dieci/quindici minuti di ritardo che sono bastati a farmi perdere la coincidenza e farmi aspettare oltre tre quarti d’ora sul binario (che mazza fa uno in stazione a Mestre alle otto di sera?) il treno per Conegliano/Udine.
Nell’attesa ho pensato che se il Freccia Argento avesse avuto una terza classe (e io non avessi avuto il rimborso spese viaggio) magari sarei finita su quella (la seconda classe, per la cronaca, era piena zeppa e non aveva il riscaldamento funzionante!) e magari ci avrei trovato Leonardo Di Caprio e lui magari mi avrebbe portato sulla prora della freccia e fatto vedere Andromeda (la costellazione). Sarei comunque arrivata in ritardo a Mestre, avrei comunque perso la coincidenza per Conegliano, ma vuoi mettere? sarei uscita a ri-veder le stelle. Come Dante (Purgatorio, canto XXXIV).