Incinta!
– Lo vede quel cuoricino lì sul monitor?
-?
– Quel puntino intermittente?
– Sì: lo vedo.
– Ecco: quello è il cuoricino di suo figlio.
Quando ho visto, per la prima volta, quel puntino intermittente, il cuoricino di mia figlia Ste, sul monitor grigio (un cielo nebuloso spazzato da veli di nubi biancastre) collegato all’apparecchio dell’ecografia, ho pensato che non avevo mai visto una cosa più meravigliosa di quella. E mi è sembrato che il battito del mio cuore – per la prima volta – avesse un’eco.
Ok, ok: sto scadendo nel sentimentalismo. Ma se dovessi parlare del mio essere-mamma dalle origini a oggi, comincerei proprio, comincerei sempre, da lì: da quel puntino intermittente su un monitor grigio, da quel cuoricino che batteva, anche se aveva – boh- poco più di un mese. E non so se questo ricordo è legato al fatto che a un mese di gravidanza (poco dopo aver scoperto che ero incinta del bimbo/a che proprio volevo "mettere in cantiere" …ciascuno di noi – in certi casi – ricorre a espressioni poetiche: io ricordo di averne usata una da muratore mentre mi apprestavo a)…no so, dicevo, se questo ricordo sia legato al fatto che a un mese di gravidanza, avevo notato o creduto di notare che qualcosa non andava nel mio pancino. E mi era venuto il terrore che quel bimbo/a che aspettavo non ce la facesse a crescere dentro di me e così ero corsa in ospedale con quel panico addosso di chi ha paura di perdere tutto proprio tutto quello che ha e il medico che mi aveva visitata, allora, mi aveva fatto un’ecografia e lì, sul lettino, tra le luci ovattate dell’ambulatorio, su un monitor che era tutto un agitarsi indistinto di ombre variegate da qualche scia di luce avevo visto un puntino. Intermittente. Mia figlia.
Sì, d’accordo. Stavolta ci ho proprio dato dentro con la svenevolezza dei ricordi (personali, tra l’altro), ma quando ci vuole un po’ di languore, ci vuole. E’ come il caffé (vi regalo questa similitudine che non c’entra una mazza, così intanto mi si scioglie il nodino alla gola): a me il caffé piace nero, forte e senza zucchero. Ma qualche volta, mi viene la voglia matta di sbrindellarci dentro un fiocchetto di panna montata. E il caffé si lascia sedurre, perché non può fare altrimenti.
E ora la panna dentro al post ci sta d’incanto, perché Serena, l’amica Serena, mi ha detto (anzi: neppure me l’ha detto: ha solo sorriso dolce con la bocca, gli occhi e la ciocca di capelli rossi che le copre un po’ la fronte) che è incinta.
– E non è tutto!, ha aggiunto.
Perché Serena, nella tazzina col piattino di porcellana finissima della sua vita di oggi, di fiocchetti di panna non ne ha uno solo. Serena aspetta due gemelli!
Be’, zuccherini a parte, non era una (bella) notizia da dare?
Un bacio a Serena, anzi: due. Anzi: tre.