160 milioni di euro
La parola-chiave è "difesa". E la difesa costa.
Si legge sul Times di Londra che Silvio Berlusconi, incazzato-abbronzato per la bocciatura del Lodo Alfano, abbia finora speso 160 milioni di euro per avvocati e spese processuali varie. La mia testolina, che va in tilt quando, alla Coop, lo scontrino della spesa arriva a 35 euro e magari ho comperato solo del prosciutto, dei bibanesi, una bufala e un prosecco, fatica a concepire l’entità di una somma che, con l’attuale stipendio, potrei racimolare (ho fatto il calcolo) lavorando 80 mila anni. Comunque il guadagno, al contrario della legge, non è uguale per tutti e quindi – nulla da eccepire – c’è chi si può permettere di spendere 160 milioni per le spese legali.
Pensavo pure che Andrea Zanzotto, ieri aspramente criticato dalla Lega (partito che non gode delle simpatie nè della comprensione del poeta di Pieve di Soligo) per difendersi da eventuali attacchi potrebbe spendere (meglio sarebbe dire: mettere a disposizione) i suoi 160 mila (la cifra è arbitraria) versi sciolti. Versi che, però, stanno al di fuori delle quotazioni di mercato e forse non servirebbero a pagare il "reato" di cui Zanzotto s’è macchiato: la libertà di pensiero e parola.