Ma, dai: non dura!
Cinzia (e le altre) oggi non hanno avuto il coraggio (pusillanimi!) di scrivermi nulla. Non mi hanno mandato nemmeno un messaggino-panacea per dirmi qualcosa di indispensabilmente tonico. Eppure so che tutte sapevano che G oggi sarebbe stato a Ve e che sarebbe andato per calli e tappeti rossi esibendo E.
E dunque io so che loro (Cinzia e le altre) ora si aspettano che io commenti, tra nodini più o meno intimi di tristezza causata da crollini sismici di illusioni, l’uscita pubblica del punto G.
Ebbene, io non lo farò. Non commenterò l’episodio di questa fiction, non riserverò alla coppia-dello-schermo (?) nemmeno una riga, nemmeno una parolina piccola come il nocciolo di una susina.
Niente. Non farò nessunissimo commento. Anche perché di G e E a Ve ho visto appena una foto o due dopo aver fato una del tutto casuale ricerca su Google; ho visto un po’ di immagini-in-movimento (in internet), ma solo perché stavo cercando il video di una lezione della Bocconi sul Galatea morente e – vedi il caso – alla lettera G di Galatea è spuntato fuori pure il G di George. Insomma, l’uscita ufficiale di G e E a Ve, per quanto mi riguarda è passata del tutto inosservata. E assolutamnte non-commentata e poi, scusate, avete visto che male-malissimo stanno insieme quei due? non sono per niente bene assortiti. Lui ha la fronte alta e lei troppo bassa (uhm), lui ha un’espressione ironica e lei epidermicamente iconica, lui è irresistibile, lei vagamente elegante (grazie all’abito Cavalli non all’altezza/magrezza della donna).
E poi: avete letto cos’ha scritto il Times? che lui, G, è l’ultimo divo mentre lei, E,è l’illusione di una diva.
Illusione? chi ha parlato di illusione?