Come ti allatto la bambola
Si chiama Bèbè Glotòn e non è una modella brasiliana da copertina patinata o da schermo televisivo ultrapiatto.
E’ una bambola-giocattolo. Una pupattola di gomma lunga 50 centimetri (come un neonato) che fa pipì, cacca-presumibilmente-liquida e – novità del mercato ludico fanciullesco – sugge al seno, cioè succhia il latte dalle tette al pari di un bambino vero.
La bambola in questione sarà in vendita in Spagna da ottobre (come mi segnala l’amico Franco) e avrà alle spalle (spalle di gomma) una sua ragione esistenzial-commerciale. Pare che la sua presenza possa abituare le bimbe sin da piccine a vedere l’allattamento al seno come una cosa troppo piacevole e divertente e che questo ricordo della puerizia le possa spingere, una volta adulte e mamme, a preferire l’allattamento al seno piuttosto che quello artificiale.
Ovviamente (particolare curioso) per permettere alle bimbe che le tette ovviamente non ce le hanno ancora di allattare il bambolotto, la scatola giocattolo è corredata da un reggiseno gonfiabile che la bimba deve applicare sul suo toracino piatto per simulare la poppata.
Bene: a me questo nuovissimo giocattolo pare una (termine tecnico) stronzata esponenziale. E sono convinta che non avrà mercato. E che non incontrerà neppure il favore delle bimbe. Che (ne sono convinta) preferirebbero un paio di tette al silicone da mettere sotto la cannottierina di Hello Kitty piuttosto che un ingombro di bambolotto che pisciacacaesucchiaciòche non c’è.
E’ ovvio che una bambola che finge di suggere il latte non farà abitudine, attrazione, divertimento se tutto il luna park mediatico/sociale/educativo che girandola intorno a bimbe/adolescenti/adulte (che spesso hanno lo stesso quoziente anagrafico) fa ritenere loro appetibili due tette tonde e plastiche piuttosto che le due tette mosce che sprizzano latte cagliato come un’improbabile fontanella.
Io so, so per mitica esperienza personale (ci sono stati dei periodi in cui ho avuto culo, cioè: tette), che allattare al seno è un’esperienza (quasi) orgasmica. Che sentire il latte che esce dal capezzolo è fi-si-ca-men-te un godimento simile (non identico, simile) a farsi succhiare il seno da un uomo. Che allattare al seno è un gesto troppo naturale e unico per privarsene. Che allattare al seno fa bene alla mamma e al bimbo. Ma so pure (ora, che più che culo&tette, ho disillusioni/uffa) che allattare un bimbo non è un gesto patinato/seduttivo/televisivo. E’ casomai un po’ imbarazzante, un po’ strano, un po’ fuori-moda nonostante la temporanea moda del giocattolo.
Tutto qui?
Nemmeno per sogno. Mentre scrivevo pensavo che giocattolino – simmetricamente – potrebbero dare ai maschietti per indurli da grandi a comportamenti utili. Uhm, uhm….Difficile partorire qualcosa. Parecchi maschi da adulti difettano di sensibilità e senso critico: quale giocattolo potrebbe aiutarli, da bimbi, a sviluppare questo talento? Uhm uhm….io inventerei per loro un bambolotto con la faccia di Emilio Fede o Bruno Vespa. Un bambolotto che comincia a parlare (leggi: sparare stronzate) ogni volta che loro si addormentano. Così quando saranno grandi e i due tizi (FedeVespa) saranno ancora ornamento televisivo, i maschietti li detesteranno a tal punto da spegnere ogni tivù che puntelli il loro orizzonte.
sì, lo so. E’ una stupida idea. Vuoi mettere quella della pupattola che poppa?