Meglio una gallina o…. ché?
Pare che oltre alla cocaina (l’Italia è fra i cinque paesi che in Europa sniffano di più) e alla cannabis (alla faccia delle leggi proibizioniste, l’Italia ha il primato del consumo di marjiuana), si stia diffondendo una nuova forma di dipendenza: quella dal web.
Secondo uno dei soliti (ma sempre nuovi) studi effettuati tra i giovani è ormai frequentissimo il comportamento dello studente che, entra dalla porta di casa, getta lo zaino per terra e persino prima di fare pipì, chiedere cosa c’è per pranzo, lavarsi le mani (per 20 minuti, come consiglia il Ministero della sanità), accende il computer e va su Facebook.
Questo comportamento, secondo i medici del Gemelli di Roma, rientrerebbe nelle nuove patologie come quella battezata "Information overload" (che consiste nel bisogno compulsivo di documentarsi) e/o le dipendenze da social Network che crea paranoici del controllo dei siti aggregativi, ragazzi ossessionati dalla paura/bisogno di essere spiati su internet.
La patologia pare sia trasversale alle generazioni e che colpisca quindi adulti e adolescenti. La cura? si sta cercando, ma negli Usa gli specialisti già da ora suggeriscono di liberarsi dalla dipendenza dalla realtà-virtuale concentrandosi sulla realtà-reale e propongono di dedicarsi a cose concrete come la cura di una gallina.
Ora, poiché pure io mi rendo conto di essere un po’ webdipendente (il mio computer è praticamente sempre acceso, sempre collegato, sempre pronto a lanciarmi messaggini e ami più o meno appetibili da me pesce-lessa) ho deciso di sperimentare una cosa concreta. No: non mi prenderò cura di una gallina in quanto (stupido) animale dotato di becco pungente (una volta – giuro – una gallina mi ha beccato un ginocchio così forte da rompermi i jeans e lasciarmi uno stupido segno sulla gamba e un terrore cosmico di ogni essere di questa specie pennuta), ma inoltrerò domanda per prendermi cura della Santaché. L’ho appena vista in un video (su internet, ovvio: http://tv.repubblica.it/copertina/la-santanche-attacca-l-islam/38805?video) mentre ciangottava ripetutamente qualcosa di simile a "Maometto era un pedofilo".
Non credo che la Santaché (a proposito: quale ruolo istituzionale ha?) stesse cantando un rap, credo piuttosto volesse covare qualcosa…non so bene che cosa, ma guardandola ho avuto questa folgorazione carina: se dovessi prendermi a cuore la sorte di qualcuno, perché non prendermi a cuore la sorte della Santaché…Via web, ovvio!