La verginità al supermercato
Sì, lo so. E’ la vigilia di Pasqua. E dovrei essere in coda alla cassa 4 del supermercato. Con una spesa festaiola che se ne fa un plissé della crisi e del risparmio-conseguente e prevede il salmone e gli scampi crudi e lo champagne Moët & Chandon e il ciocco-fondente all’ennesima potenza e chissà cos’altro.
O dovrei essere a spasso. Semplicemente fuori-di-qui: a godermi le foglioline pur ‘mo nate che sono uscite dalle gemme dei rami in due giorni (che verde-parto meraviglioso!) e il timbro azzurro di una primavera vera.
Ma alla cassa 4 del supermercato (senza champagne e stravizi) ci sono stata in orario non sospetto, le foglioline le accarezzo da lontano e il timbro della primavera se l’è aggiudicato un’altra. Così scrivo.
Scrivo, anzi: riporto la new che mi ha sussurrato un lettore (ne ho uno! adorabile!!!).
La notizia viene dal Cairo. Nella megacittà egizia (a pochi passi dal possibile) è facile trovare nei supermercati un sapone che ridà la verginità perduta.
Un sapone (rosa come la pelle di un neonato) che pare sia in grado di restringere le mucose e ricompattare la membrana dell’imene come se non fosse mai stata deflorata.
Stupiti? interessati? incuriositi?
Dai, almeno fate FINTA di apprezzare lo SOAP, volevo dire: lo SCOOP.
Perché è tutta questione di latitudine la verginità. Voglio dire: qui da noi, la verginità è come la paglietta per grattare il fondo delle pentole. Se non la trovi sullo scaffale, non te ne fai un cruccio. Te la dimentichi e basta. E a casa, di fronte al culo bruciacchiato della padella, pensi: ma chi se ne frega di ri-pulirlo?
Invece, magari, a un’altra latitudine il culo della padella lo vogliono lindo e lucido come il pomo d’ottone del portone del numero 10 di Dowining Street.
Mah! Sarà.
Personalmente (e lo dichiaro da questa latitudine) se dovessi restaurare qualcosa della mia intelaiatura, opterei per…ben-dai: non credo sia opportuno entrare in dettagli…Dico solo che sarebbero parti (ben-dai) visibili del corpo.
Perché la verginità mi pare proprio uno di quegli accessori che…che ci sia o non ci sia …uno fa la spesa lo stesso; va alla cassa 4 del supermercato e quando è lì si ricorda soltanto che:
a) non ha comperato la merce per cui era entrato apposta al supermercato;
b) ha dimenticato l’ordine delle cifre del codice bancomat.
E spera che la cassiera sia clemente, così come i clienti in fila dietro di lui/lei; così come la sua memoria. Fallace come la schiuma di una saponetta.