Mia figlia perde le piume
Poiché l’amica Grazia mi ha appena facebookdetto che ho una "scrittura visiva", mi libro nella scia di questa convinzione e descrivo (il paesaggio domestico che mi circonda).
Mia figlia Stefania, arrivata da Trieste solo una mezzora fa, sta seminando bellezza e bianche piume per tutta la casa. Per quanto riguarda il primo elemento, sarei disposta a farmi travolgere, sommergere, apneizzare eccetera; per quanto riguarda il secondo, le piume, ho qualche dubbio che s’intonino bene con i pelucchi grigi del kilim, con i mulinelli di polvere che danzano sotto i termosifoni, con i pulviscoli arcobaleno che balzellano controluce…Verificata l’iincompatibilità estetica delle piume seminate da mia figlia con il-resto-dell’arredamento, ho avuto l’astrusa curiosità di sapere perché la pupilla dei miei occhi si lasciasse dietro uno strascico di piume.
Risposta: "Sono stata al plum party!" Il plume party (avrei dovuto saperlo) è (stata) una festa organizzata dal Crazy College a Trieste: una festa che aveva come protagoniste le piume d’oca. "C’erano piume dappertutto – ha spiegato Stefania – piume sul pavimento, piume che svolazzavano nell’aria, piume…" Durante il party, le piume sono poi state incollate ai plumpartecipanti con dell’acqua o qualche altro intruglio…così chi stava dentro quella sorta di pollaio morbido-musicale che ospitava il plumeparty se n’è uscito tutto piumato, versione gallina-felice.
La festa – ho appreso dalla sfilacciata conversazione con mia figlia – è avvenuta qualche sera fa, ma da allora, mia figlia (e presumo amiche e amici della suddetta) si portano appresso piume. Piume che danzano intorno a loro come la nuvoletta di sporcizia danzava intorno a Pig Pen, inimitabile personaggio delle strisce di Schulz. Qualcuno dice che la nuvoletta di sporcizia di Pig Pen potrebbe metaforicamente ricordare "la scia lasciata dalle antiche civiltà". Metaforicamente mi chiedo che possa ricordarmi la piuma che aleggia intorno al mio naso: forse l’inconsistenza di questo post?