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[Home Notizie e politica Intercettazioni prototelefoniche]
Blog e Chiacchiere
Notizie e politica
[ 14/02/2009 di Emanuela Da Ros 0 Commenti ]

Intercettazioni prototelefoniche

Non è che ci abbia capito moltissimo sulla legge anti-intercettazioni telefoniche. Ho capito soltanto (grazie a Travaglio, giornalista senza bavaglio) che i soldi per le intercettazioni fatte dalle forze dell’ordine, dalla procure, questure o quant’altro sono stati drasticamente ridotti da questo governo; che le intercettazioni – come il Camembert – adesso hanno una scadenza (o si consumano entro un certo lasso di tempo, o te le sogni) e che per intercettare qualcuno di sospetto bisogna avere tante di quelle (buone) ragioni che solo un malavitoso all’ultimo stadio (non calcistico) può essere intercettato mentre telefona a un altro pari.

Consapevole che quanto avevo capito sulla legge anti-intercettazioni telefoniche meritava una (bella) insufficienza, da giorni mi arrovellavo (non è vero, ma fingiamo che non abbia fatto altro) per cercare di saperne di più su una normativa forndamentale per la sicurezza, la legalità, la democrazia. Oggi (fortuna sfacciata) ho capito che potevo rilassarmi. Che anche se restavo di un’ignoranza preoccupante sulla legge anti-intercettazioni, non aveva nessuna importanza. Quella legge, infatti, è protozoica. Vecchia bacucca. Superata dagli eventi tecnologici.

Noi (e i legislatori, evidentemente) non lo sapevamo, ma da mesi (http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/giustizia-10/boss-skype/boss-skype.html) mafiosi, trafficanti di armi e di droga, sfruttatori della prostituzione e piccoli criminali italiani non si parlano più al telefono: comunicano via skype, usando un software che è talmente blindato e rispettoso della privacy che non solo rende impossibile agli inquirenti leggere o ascoltare le conversazioni, ma impedisce a chichessia di sapere dove si trovano gli interlocutori.

Pare che sia stata la Guardia di finanza di Milano a scoprire quale fosse (quale sia) il sistema di comunicazione attualmente meno assediabile. "Di quei due chili ne parliamo poi, su Skype", aveva detto un trafficante di cocaina a un complice invitandolo a continuare la comunicazione via Internet. E la frasetta ha fatto luce su un …nuovo mondo.

Ai malviventi che vi sia una legge sulle intecettazioni fasulla, vera, presunta, agevole, zoppicante eccetera, a questo punto, non importa proprio una mazza. Che in parlamento o al governo se ne discuta pure…Loro – i soliti cattivi – stanno in un software di ferro.

intercettazioni segreti skype
Ciao Eluana, 17 anni fa
T'amo o carta igienica

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Emanuela Da Ros

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