Buoni propositi per l’anno vecchio
Post molto personale (vi avviso).
Poiché domani è il mio compleanno (inutile rigirare il calzino anagrafico: compio sempre 17 anni, perché questa è la mia taglia-giusta di età), e poiché – tra qualche giorno un po' nebbiolinoso – finisce il vecchio anno, ho deciso di elencare i miei "buoni propositi" per il 2015. Alcuni li ho spesi. Altri decisamente no.
Il bilancio.
Cacche. Nel vecchio-anno avevo deciso di insegnare a James-il-leporide-domesticus a fare le sue caccoline nella lettiera. Il proposito è fallito: James scaccola ovunque gli pare. E fa pure le cacche molli (tanto che sono costretta a fargli periodicamente il bidet). In compenso la lettiera, acquistata all'uopo, è servita per raccogliere le gocce del calorifero perdente acqua che sta in cameretta. Prima del ricorso alla lettiera, l'acqua ha comunque fatto in tempo a sollevare il parquet in legno e ora il pavimento della stanza anziché piano è collinare. Poco male.
Mamma. Nel vecchio-anno avevo deciso di organizzare per mamma Margherita una gita al sud (d'Italia), che è la porzione di nazione che amo di più. La gita non l'ho mai organizzata, il sud è rimasto a sud, ma mamma – il 25 aprile – ha chiuso per sempre i suoi occhi verdi e ora, più che mai ora, mi manca tantissimo.
Libro folle. Nel vecchio- anno (ed era un proposito bello) avrei voluto vedere pubblicato un (mio) libro follemadecisamentebuono che aveva/ha come protagonista una strega di 1453 anni. Una strega un po' civetta (tipo una che sculetta a cavallo di una scopa facendo girare la testa a Darwin o a Montgolfier). Il libro è uscito con Sinnos, si intitola Armanda, Elvis e gli altri, ed è una figaggine di testo-per-bambini-e-ragazzi volendo leggerlo pure a Natale. Proposito avverato!
Libro del cuore. Nel vecchio-anno (ed era un proposito bello) avrei voluto vedere pubblicato un (mio) libro per ragazzi e adulti che aveva/ha come protagonista una bambina. Una bambina del Vajont. Una bambina realmente esistita che l'onda ha cancellato dalla nostra vita. Il libro si intitola "La storia di Marinella. Una bambina del Vajont". E' uscito con Feltrinelli kids. E la piccola Marinella ha riacquistato vita tra le pagine. Nel mio cuore. E in quello di tanti lettori.
Ordine. Nel vecchio-anno avevo deciso (ma non troppo seriamente) di essere più ordinata. In casa, in auto, fuori. In questo momento la mia casa, la mia auto, il mio fuori sono uno slogan che inneggia al disordine collettivo. Credo che il proposito vada procrastinato di almeno un millennio.
Traforo. E' da un po' che in redazione al Quindicinale e a OggiTreviso seguiamo il tema "Traforo di Sant'Augusta". I colleghi-amici-lettori sanno come la penso in proposito. Sanno pure (i colleghi-amici-lettori più intimi) che avevo preso la decisione sovrana di incatenarmi al colle di Sant'Austa come Promteo per impedire che gli escavatori-Godzilla lacerassero il polmone più verde della città. Non ho fatto niente di eroico, di mitico, di mitologico. Godzilla si è fatto beffe dei miei propositi. Tutt'ora divora le viscere del colle e io sto mogia a guardare.
Massaggi. Visto che il medico mi dice spesso che "sono contratta", visto che ho dei dolori a volte pazzeschi al collo e dintorni, il proposito del vecchio anno era di andare a farmi fare dei massaggi, era di camminare di più, era di muovermi di più, era di usare una postura corretta quando sto al computer o, perlomeno, di aggiustare quella sedia ergonomica che è più acciaccata di me. Bene: non ho camminato più del necessario, non mi sono fatta fare un massaggio che sia uno, non ho aggiustato la carega e non ho supervisionato la mia postura. In compenso, per alleviare i dolori, ho contribuito a sanare il bilancio della Bayer e di altre simpatiche case farmaceutiche. Oibò.
Odissea. Nel vecchio anno avevo tutta l'intenzione di rileggere l'Odissea pure in greco con testo a fronte in italiano (chi se lo ricorda il greco?). Non ho guardato nemmeno lo sceneggiato tivù di quegli anni. Proposito superato con indifferenza.
Smalto. Mi sono detta, tipo lo scorso gennaio, che non sarei più uscita con le unghie smaltate scrostate. L'ho fatto. Del resto lo smalto-color-cacca-di-cammello ha un suo fascino pure rosicchiato dagli agenti detersivi per piatti.
Parolacce. Avevo detto a me stessa di smetterla di dire "merda" tipo quaranta volte al giorno. (Scherzo: mai avuto un proposito simile. Magari l'ho solo pensato. Ma forse anche no).
Salvaguardia di almeno una delle povere piante di ciclamino che stanno in terrazza: fatto (più o meno).
Riscoperta dei sani piccoli piaceri della vita: fatto (ho assaporato dei deliziosi cucchiani di Nutella, nel tempo libero).
Siete salvi. Non mi viene in mente altro.
Non so se questo imprescindibile post sarà l'ultimo del 2015. Spero di no (ho già collezionato svariate figure barbine).
In ogni caso, visto che dopodomani è pure Natale, auguro al mio a questo punto unico lettore di turno (be', ragazzo, poteva andarti peggio) un albero straluciccoso (è una metafora da interpretare in innumerevoli sensi benevoli).
La Manu