Cara Coop
Cara (in molti sensi) Coop,
questa è la seconda volta che ti scrivo.
E mi sento un po' come il Foscolo delle Ultime lettere di….Insomma: il paragone è improprio – visto che tra di noi non c'è proprio una storia d'amore – anche se c'è un rapporto di fiducia che, tessera alla mano, dura da parecchi anni.
Quello che voglio dirti (ripeterti, meglio) è di smetterla di farmi la corte. Quasi ogni volta che vengo a fare la spesa da te, mi regali un sacco di bollini.
Dopo un po' (mi è successo più di una volta) i bollini che mi ritrovo nella borsa sono talmente tanti da scompigliare il contenuto già confuso dell'Eastpack con cui viaggio per la città.
L'altro ieri, i bollini si sono rifiutati di non essere presi in considerazione e mi hanno suggerito (vociona grossa) di fare una bella spesona nel tuo punto vendita e di ricorrere a quel magico sconto del 20% che essi promettevano.
Li ho ascoltati. Sono andata alla Coop di Vittorio Veneto e ho fatto la spesona. Abbastanza fiera di me stessa (avevo pensato: compro tre pacchi di Bibanesi, delle cotolette di tacchino e altre amenità a marchio Coop), vado alla cassa. Sventolo alla cassiera i miei buoni sconto e attendo.
Dopo aver passato i prodotti sul suo lettore, la cassiera mi dice che le dispiace.
E di cosa?, penso.
"Lei non può utilizzare nessuno dei buoni sconto!", precisa.
Ovviamente, in quel frangente, non me la sono presa con la gentile e solerte ragazza che stava dietro il registratore di cassa, ma – a quel punto – ho letto con più attenzione il recto/verso dei bollini che mi avevi elargito nelle settimane precedenti, scoprendo – troppo tardi (che faccio? rinuncio alla spesa che mi è costata mezzora di vagolamento tra gli scaffali?) – che per usufruire del tuo sconticino avrei dovuto:
– acquistare solo prodotti a marchio Coop (poveri Bibanesi: loro non c'entrano);
– ignorare i prodotti del reparto ortofrutta;
– ignorare i prodotti di macelleria;
– ignorare i prodotti del reparto pane e pasticceria;
– ignorare i prodotti del reparto pescheria;
-ignorare i prodotti del reparto gastronomia;
– ignorare i prodotti Fior Fiore;
– ignorare i farmaci, anche omeopatici o veterinari;
– ignorare ie carte regalo a marchio Coop;
– ignorare i prodotti già in promozione perché lo sconto non è cumulabile.
Insomma: per utilizzare anche uno solo dei tuoi bollini avrei dovuto abbandonare la spesona alla cassa e individuare un prodotto che fosse scontabile. Così…per il gusto di darti l soddisfazione di aver usato uno dei buoni che debordavano dalla borsa.
Mi sono astenuta dal compiere l'impresa.
Ho pagato la spesona non scontata e mi sono avviata verso l'uscita.
Lì ho trovato uno dei soliti senegalesi, che non offrono sconti, ma solo un saluto. Ho preso il portafogli e gli ho consegnato più o meno il corrispettivo dello sconto che non avevo ricevuto.
Lui mi ha sorriso. "Posso stringerti la mano?", mi ha chiesto.
"Ma certo, ragazzo!", ho pensato/detto/fatto.
E mentre risalivo sorridendo sulla mia Punto ho pensato che tu, cara Coop, con me dovresti limitarti a fare altrettanto. A sorridermi, a stringermi la mano (pure idealmente), senza riempirmi le palle (ops! volevo dire la borsa) di buoni sconto inutilizzabili. Che tra l'altro ti saranno costati parecchio in termini di agenzia grafica, di tipografia, di pubblicità e promozione.
Ti do un piccolo consiglio da socia: nei prossimi mesi, abbandona la campagna-buoni sconto. Manda al macero i bollini già stampati. Sconta i prodotti che ti pare a te (è un pleonasmo) e investi tutto quello che risparmi in una struttura o in un'iniziativa che aiuti i nostri migranti a sentirsi a casa anche se non sono a casa.
Perché la Coop sei tu. Non io.
Emanuela