Caro Renzi, riformiamo la settimana
Caro Renzi,
come hai passato la domenica?
Io ho rifatto gli armadi. Sì: hai letto bene. Gli armadi. Ho fatto uscire dalle ante dell'armadio di mio figlio (ovviamente ho approfittato della sua assenza per compiere la missione) l'universo. E ho cercato di rificcarlo dentro secondo un ordine stabilito: camicie da una parte, felpe da un'altra. T-shirt accanto a bermuda. Bermuda accanto a jeans e braghe lunghe.
Il primo problema è che mezza roba è rimasta fuori. Un pianeta di vestiti scomposti ora gira fuori dall'orbita degli scaffali e dei cassetti (ri)ordinati. In questo momento staziona sul letto. Su cui dovrebbe dormire mio figlio appena rientra.
Il secondo problema è che sono stanchissima. Praticamente distrutta. E è domenica: il giorno del riposo.
Il che mi ha suggerito la considerazione che ti sottopongo: perché – visto che sei alle prese con tante di quelle riforme che suppongo non ti ricordi neppure tu quali sono – non modifichi anche il calendario? In fondo ha duemila anni o giù di lì e nessuno si è ancora preso la briga di dargli una sistematina. Di introdurre qualche novità.
In attesa di un calendario renziano, da sostituire a quello gregoriano o giuliano (non ho mai capito bene quale sia il nostrum), potresti riformare la settimana. Togliendo per esempio la domenica. Che a me non è mai piaciuta. E a quel figo di Leopardi meno che meno.
Potresti (ti butto là qualche indicazione volante) far cominciare la settimana dal mercoledì – che, diciamocelo, è un giorno abbastanza stupido in genere – e farla finire il martedì, mettendoci in mezzo due sabati psedudo festivi non lavorativi dove non si dovrebbe fare nulla nemmeno riordinare gli armadi.
Dovresti scriverlo proprio come norma: durante i sabati state in panciolle, prendete il sole, leggete, ascoltate Vivaldi, fatevi una carbonara.
Se poi l'idea ti attizza, potresti essere ancora più audace: ripristinare la settimana della Roma repubblicana, che era di nove giorni.
Ci pensi? Una settimana di 9 giorni potrebbe avere dentro il lunedì, il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì e quattro sabati. Per stare in panciolle eccetera.
Lo so che per dare concretezza alla riforma della settimana devi coinvolgere il parlamento. Ma vuoi che deputati e sentaori dicano no? Mica sono polli. Pure loro copiaincollerebbero il sabato un sacco di volte.
Noi elettori ci accontentiamo di quattro repliche. Un poker di sabati alla settimana ci riappacificherebbe col mondo. E con gli armadi.