Chiedi l’elemosina? Subito in commissariato!
So per certo che fare l’elemosina è uno dei precetti dell’islamismo. Mi pare di ricordare (al catechismo – lo ammetto – ero un po’ distratta) che fare l’elemosina sia anche una delle attitudini del buon cristiano.
Ora: per fare l’elemosina è necessario imbattersi in qualcuno che l’elemosina la chiede. Obbietterete che c’è l’8 per mille. Che quando pagate le tasse, potetete elemosinare una quota del vostro reddito a chichessia. E sentirvi buoni cristiani con una firma in calce.
Mah. Voi non lo vedete: ma mentre scrivo ho un sonnecchiante sguardo perplesso. Al catechismo – mi pare di ricordare – mi hanno detto che fare l’elemosina significa dare qualcosa a chi la chiede, allungare un po’ di spiccioli a chi allunga la mano. Probabilmente, nel mio libro del catechismo, c’era anche tanto di iconografia che associava il gesto dell’elemosina a una mano tesa. Da un poverello seduto sul marciapiede.
Altri tempi, quelli del mio catechismo.
Stamattina, a Vittorio Veneto, c’era il mercato. Tra le bancarelle di pesce, frutta, mutande, magliette si è depositata una famiglia di cinque rumeni: padre 40enne, madre 33enne e tre figli, due adolescenti e uno di 5 anni. Tutti tendevano la mano. Tutti facevano l’elemosina,
La polizia locale durante il suo giro tra i banchi, ha notato la famigliola. L’ha squadrata, interrogata e poi l’ha portata tutta (bimbetta di 5 anni comrpesa, ovviamente) al commissariato.
Non è finita qui. Il comune di Vittorio Veneto, pensando di aver compiuto un gesto importante nella lotta al crimine, ha fatto subito scrivere un comunicato al suo addetto stampa. Nelle note informative, vergate su carta intestata, il comune si vanta di aver inferto un nuovo stop all’accattonaggio, contro il quale aveva emesso l’ordinanza numero 191 datata 2007. Il comunicato riprende anche le parole dell’assessore alla sicurezza Rosset che dichiara che "non si tratta di essere cattivi, ma di avere rispetto per tutti".
Ora riuscite a cogliere il mio sguardo perplesso? Di fronte al comunicato, ho visualizzato la scena: ho visto i cinque rumeni (bimbetta di 5 anni al seguito) fare la fila al commissariato, farsi controllare i documenti e versare la sanzione di 200 euro prevista per il reato. Poi ho visto l’assessore dettare la sua dichiarazione all’addetto stampa e lanciarla come un razzo nell’empireo dell’informazione locale. Con una certa soddisfazione, Perché io credo che – in buona fede – l’assessore leghista molto cristiano Rosset sia convinto di aver svolto al meglio il compito previsto dal suo referato alla sicurezza. Sono convinta che l’assessore ci voglia sicuri. Ci voglia far sentire in una botte di ferro. Ma fuor di metafora: voi vorreste stare in una botte di ferro? O preferireste, di fronte alla famigliola questuante, avere due opzioni: tendere la mano o non curarvi di loro, ma guardarli e passare oltre. Che non è un’attitudine da buoni cristiani, ma una scelta garantita dal diritto costituzionale alla libertà. Di fare o meno l’elemosina.
Mi rendo conto che sto andando fuori dai limiti (del mercato, del comune, dell’assessorato e del commissariato). Ma anch’io, a mio modo, faccio accattonaggio: vi prego datemi un po’ di pazienza. Se v’avanza.