Cosa ho imparato dal Mondiale
Cosa ho imparato dal Mondiale:
1. Mai mettere le scarpe dello stesso colore.
2. Se qualcuno ti rompe le scatole, mordilo.
3. Se fai tipo il commissario tecnico di una squadra e questa si rivela una brocca, non dimetterti. Dai la colpa alle opposizioni (cioè alla squadra avversaria, che è pure comunista), e alla magistratura, cioè all'arbitro.
4. A proposito di arbitro, per lui non vale l'evoluzione della lingua. L'unico epiteto da mezzo secolo (no: di più) applicabile all'arbitro è "cornuto". Pure se non è sposato, se è single, se la sua compagna è tanto timorata che non ha mai posato lo sguardo su nessun altro arbitro da che state insieme.
5. Se ti chiami Balotelli (con una t? con quante elle?), cambia parrucchiere, che quello ti ha fatto la crestina in testa e tu mica sei una giraffa.
6.Il campo da calcio è sempre verde: sorridi.
7. La palla è rotonda, per questo ruzzola. Se fosse quadrata, sarebbe una fatica boia spostarla qua e là con un calcio. Pure se hai le scarpine di colore diverso.
8. In certe zone del Brasile fa caldo.
9. Dato che in certe zone del Brasile fa caldo, quando una squadra tipo quella dell'Italia – che di solito si allena a un'altra latitudine/longitudine/temperatura e non è abituata a tutti quei gradi – bisogna mettere in campo un condizionatore. O una di quelle cose con le pale che girano. Ma che non è un mulino.
10. Secondo me Zoff poteva tenersi il cognome che aveva all'anagrafe: perché doveva diventare Buffon? E poi Pirlo è il nickname di Rivera o si tratta proprio di un altro calciatore?