Dov’è la vostra anima?
Oh, mamma!
Voi non ci crederete (o, forse, purtroppo sì), ma io sono alle prese con una riflessione cosmica portata all’attenzione delle mie sinapsi molto deteriorate da Bono (vox leader degli U2).
Bono – sul New York Times di oggi – (si) chiede: E’ il 2009: Dov’è la vostra anima?
Oh, mamma!
La mia anima? già ho problemi a dare collocazione geo-morfologica al mio corpo, figuriamoci se posso – così- senza Tom tom, senza navigatore satellitare – rinvenire le coordinate della mia anima!
Anche perché – diciamocelo – prima di cercare la mia anima (deteriorata pure quella) dovrei capire (attraverso indizi che non ho) se la mia anima è ancora qui. Da qualche parte. In qualche dove.
Ieri sera, al cinema Multisala Verdi di Vittorio Veneto, ho visto Katyn (di Waida) e mentre la pellicola (splendida) scorreva, mi sono chiesta se oggi sapremmo vivere con la stessa onestà e rigore le emozioni e i valori che stavano alla base delle relazioni che ci univano e dividevano tragicamente nel 1940 e dintorni.
Ho forti dubbi in proposito. Ho il dubbio che valori, emozioni, relazioni si siano sfilacciati e assottigliati in modo (quasi) irrecuperabile.
E ho l’impressione che la domanda di Bono abbia lo stesso rilievo di quella che si formula davanti al bancone del fornaio: Panini al latte ne avete ancora? è ancora possibile acquistare l’anima-mollica delle baguette?
Oh mamma!