E la Lega fu. Siccome immobile…
E la Lega fu.
Giancarlo Gentilini, ex sindaco e ex vicensindaco di Treviso, neosilurato alle amministrative di questo umido giugno2013 ha appena dichiarato che "La Lega è morta".
Poiché è (stato) uno "sceriffo" (il titolo da far-nordest gli è sempre piaciuto) e non un poeta-romanziere, sulla fine del suo partito non ha confezionato un'ode. Nè ha sciacquato endecasillabi nel Sile.
Si è limitato a certificare un decesso.
La morte di quella Lega che, per 20 anni, a Treviso e dintorni padani (le coordinate esatte cercatele su mappapondi di propaganda), ha fatto la voce grossa e un sacco di rotonde.
Per vent'anni, la Lega ha avuto il monopolio del potere nella marca trevigiana. Ha speso non so quanti skei per dire a tutti che qui si lavora tanto, si mangia bene, si vive meglio ma che chi viene da fuori, per lavorare, non è proprio ben visto.
Parole contraddette dai fatti, visto che in 20 anni (nonostante la Lega), la Marca trevigiana è divenuta territorio d'elezione di immigrati africani e dell'est Europa.
Basta entrare in una scuola qualunque, basta guardare i campanelli di un condominio qualunque, basta passeggiare nel centro di un qualunque comune per vedere come Treviso sia una città/provincia multietnica. Un territorio dove trevigiani e albanesi, rumeni, ucraini, senegalesi convivono civilmente. Magari gli adulti mantengono una puntina di diffidenza, ma i bambini, i ragazzi non provano che di riflesso (un riflesso coatto) un reciproco sentimento di estraneità.
Eppure, per vent'anni, Gentilini (e il suo staff) ha fatto suoi i rimbotti tipicoleghisti: via gli extracomunitari, puntiamo i fucili contro gli stranieri, fermiamo l'invasione.
Da sceriffo, Gentilini, ha sfoderato pistole di parole che hanno echeggiato qua e là, nel nostro paese-luna-park.
Al monito di Roma Ladrona, la Lega (trevigiana) è scesa a Roma, ha occupato careghe parlamentari e ministeriali, si è alleata con chi governava (papi-Berlusconi) sostenendo di doverlo fare per dare un futuro al paese (e il "paese", per la Lega trevigiana, equivaleva al Veneto).
Per vent'anni la Lega (anche la Lega) mi ha messo in imbarazzo.
E oggi, Gentilini, uno dei suoi sostenitori più accesi, ha detto: La Lega non c'è più. Non c'è più Lega.
Chissà come sono disorientati tutti quelli che l'hanno votata: ora continueranno a girare intorno alle rotonde, prima di prendere un'altra strada qualunque.
Ma sono fortunati: non c'è neppure un grillo a distrarli in questo silenzio che ha assorbito persino l'eco dello slogan preferito:
ce l'abbiamo duro
duro
duro
duro
duro