Fumo!
Estemporanea-mente.
Proprio così: al fuori di ogni progetto o previsione: scrivo.
Che ho da dire? Nulla. Ma la tastiera è portata di unghie-smaltate-di-recente. E l’assioma dei pensieri è ingombrante (oltre il suo spessore). Quindi tanto vale dargli spazio, cioè carattere.
Evvai.
Mio figlio Umbi, ciuffo biondo lungo fino al sudombelico, è incorreggibile. Entra ed esce dalla porta di casa (leggi: la mia vita) e porta dietro di sè l’odore inconfondibile del fumo.
Ora: io so che su è vietato vendere sigarette e affini ai minori di 16 anni. So che mio figlio di anni ne ha 14 e che ci sono distributori accessibili a chiunque abbia un tot di euro in tasca. So che non posso negare a mio fglio due euro per l’acqua minerale e per il trancio di pizza. So che sbaglio. Ma so pure che quando lui entra in casa non porta con sè l’afrore della capricciosa appiccicosa, dei carcoifini ingoiati dal calzone o del trancio di pasta lievitata. Porta dentro la puzza del tabacco.
E mi chiedo che cosa possa fare. Non pe rneutralizzare l’odore. Ovvio. Ma per inibire il suo desiderio, il bisogno l’accesso al fumo. Perché io pure sono stata una gran fumatrice. Ma ero più grande quando ho iniziato a fumare, più grande ancora quando ho smesso del tutto.
Mio figlio invce è proprio minorenne. E la domanda (che posso fare?) aleggia. Come una nuvoletta di fumo.
Risposte/squarci?