Fuori di tetta
Eh no, eh no: non posso più tacere.
Ho ripreso in mano il mio blog perché ho delle rivelazioni imprescindibili da fare ai miei 10 lettori meno tre. Perché – immagino – che qualcuno si sarà defilato dall’elenco degli afecionados visto che latito, anche se latitare attira…Dico: avete visto che Tegano, il boss dell”Ndrangheta latitante dal 1993, ha attirato una folla paludente e contrarissima alla sua cattura? Boh.
Spietati interrogativi a parte, poiché le notizie di politica intestina mi disguastano come la salsa cocktail sulla meringata, ho pensato – per una volta – di occuparmi di qualcosa di meno serio e castigato del consueto in questo blog. Ho pensato di occuparmi di tette rifatte.
Ora, avendo io un residuo di pudore pari alla scheda-ricarica del mio cellulare, immagino che non dovrei scrivere certi dettagli personali. Non dovrei scrivere, per esempio, che ho le tette mosce. Che in virtù del fatto che non ho più i 17 anni che dichiaro in ogni occasione (a meno che non sia fermata dagli agenti della Polstrada e debba esibire la patente); che ho allattato due figli; che sono soggetta all’implacabile attrazione di quella cosa piuttosto antipatica che chiamano forza di gravità, le mie tette (e il push up vibra in modo affermativo in questo istante) tendono…a guadagnare terreno. La qual cosa non è proprio una mossa vincente.
Detto questo (qui lo dico e qui lo nego, sia chiaro), mi è venuta la mezza idea (spenta sul germinare peraltro) che potrei siliconarmi le tette.
Perché no? ho pensato in un delirio di riflessione all’imbrunire. Un’amica di mia figlia si è fatta regalare un paio di taglie di tette in più per il suo 18° compleanno…e dunque perché io – che avrei bisogno di un paio di contrafforti – non prendo in smaniosa considerazione l’idea di una tetto-plastica sostenitiva?
Mentre ci riflettevo, anziché fare qualsivoglia esercizio di rassodamento del seno, ho letto un po’ di media on line. E ho scoperto che Amy Winehouse (i nostri produttori di Prosecco dovrebbero prenderla come testimonial, solo per il cognome che ha) ha fatto seguire all’idea il fatto. Si è fatta gonfiare le tette di non so quante taglie. Si è fatta questa mastopatia aggiuntiva. Che però continua a darle problemi, a costringerla (è accaduto lo scorso weekend) a ricoveri ospedalieri. Insomma: le tette rifatte di Amy sono diventate un cruccio…E dunque? dunque ho pensato che di crucci io ne ho già abbastanza (la mia gardenia è a rischio sopravvivenza; ho una fila di formiche che anziché le minuscole biche preferiscono la mia zuccheriera; ho i capelli dal taglio imbarazzante e una facoltà mnemonica sgretolata come i monumenti in tufo) e che quindi rinuncerò a farmi siliconare le tette.
Loro? le tette? non sono per nulla d’accordo. Hanno messo un broncio (chiamiamolo così) che non vi dico…