Il gioco di Gerald. O di Papi. Sulla carta igienica
Sono di-so-rien-ta-tis-si-ma. Perché il mio baricentro è s-centrato come la Torre di Pisa (e questo è un fatto statico) ma anche perché le ultime notizie lette hanno messo a soqquadro (che è l’unica parola italiana con due qq appiccicate) il mio io (pronome molto personale).
Nelle ultimissime ore ho letto delle escort di Papi…Ho letto i titoloni dei giornali on line di tutto il mondo i quali hano presentato il Nostro come un libidinoso bavoso grasso vecchio e voglioso di donne che hanno mezzo secolo (sic) meno di lui e che ci hanno fatto fare una figura di merda tale che il Made in Italy dovrà lavorare almeno trent’anni per ri-darci un po’ di charme…
Dolce&Voltagabbana, Valentino & Vafortissimo, Gas & Pellet dovranno per forza inventarsi un nuovo style per darci il decoro che ci siamo giocati co ‘ste ragazzotte baresi dalle tette gonfie e le labbra rifatte. Uffa: che fatica vivere!
Comunque, poiché quando la realtà appare ostica, è d’obbligo cercare dii sciamare altrove ho cercato conforto nella lettura. Operazione brillante, di solito. Se non che l’occhio m’è caduto su Il gioco di Gerald (ottimo romanzo di Stephen King, che però non è proprio un placebo agli attacchi d’ansia) e poi (guarda un po’ la sorte) sull’horror dello scrittore giapponese Koji Suzuki. E lì è cascato l’asino o lo sciacquone.
Sì, perché ho scoperto che questo Koji Suzuki, cioè questo maestro dell’horror giapponese i suoi libri ha scelto di stamparli su una carta del tutto particolare: la carta igienica.
Il suo ultimo racconto, suddiviso in 9 capitoli (che occupano 90 centimetri di carta ciascuno), è ambientato in un bagno pubblico, ha tutta la suspance del caso, e costa circa 1,50 euro a rotolo (cioè 210 yen).
Pensando a questo romanzo-in-rotolo, m’è venuto in mente (se qualcuno mi copia l’idea è fottuto dal blog) che potrei scrivere le avventure di Casanova Papi sui rotoloni Regina, quelli che "non finiscono mai". In questo modo avrei forniture di carta igienica garantite (e non dovrei ricorrere allo Scottex quando resto a secco) e in più potrei impiegare intellettualmente il tempo che dedico alla tazza. Ideona?