Il lavoro del giornalista
In questo post (mooooolto poco giornalistico, sia chiaro) avrei voluto parlare di Brunetta.
Brunetta mi fa tenerezza. Brunetta ha dichiarato che l'altra sera ha portato a spasso il cane e poi è successo un golpe, il cane si è perso e lui "è stato male". Per fortuna che il cane ha ritrovato il padrone e il golpe si è sgonfiato.
Avrei voluto anche parlare del ginocchio di Papi, che si è infiammato. Una brutta cosa, perché se uno è agli arresti domiciliari col ginocchio infiammato, come fa ad andare dal medico della mutua? Oppure: se uno fa dei servizi socialmente utili, con la rotula fuori fase, come riesce a dare il meglio di sè? Sono problemi che inquinano la scia della quotidianità. Fanno risacca e non è un bel godersi.
Perciò in questo post parlerò del lavoro del giornalista. E lo paragonerò al lavoro (indispensabile: se non ci fosse, saremmo fottuti) dell'idraulico.
Pronti? via.
Dunque, mettiamo il caso che abbiate bisogno di installare un lavandino in bagno. Avete il tubo di scarico, l'acqua che arrriva al tubo, ma vi manca il supporto su cui farla scorrere. Vi serve un lavandino per sciacquarvi le mani, e la faccia. Soprattutto al mattino.
Bene. Che fate? Un paio di telefonate.
Gli idraulici sono occupati, ma appena avranno un po' di tempo verranno da voi. Il fatto è che siete già insaponati e tutto e, insomma, un idraulico vi serve proprio. Fate altre quattro telefonate, mandate un paio di mail, chiamate un amico che ha un amico idraulico. Fatto?
Ok. L'idraulico viene a casa vostra. E' gentile. Vi piazza il lavandino al suo posto, lo collega, lo fa funzionare. E' tutto perfetto. Giustamente, a questo punto, voi ringraziate l'idraulico perché se non c'era lui, stavate ancora là insaponati come baccalà insaponati.
Tutto finisce bene.
Se non che vostra suocera, vostro cognato, vostra moglie, vostro figlio (scegliete voi chi) improvvisamente viene a casa vostra e vi dice che quel lavandino non andava installato. Che, insomma, prima di posizionarlo bisognava fare una riunione per vedere se era proprio il caso di metterlo lì, e a quel modo. Vi rompono tanto le palle queste persone che voi richiamate l'idraulico e gli dite di togliere il lavandino. Lui (l'idraulico) è scocciato al quadrato, ma quello è il suo lavoro e anche se gli avete fatto perdere ore e ore, lui fa finta di niente. Sorride. Finché non gli dite grazie, amici come prima. Il lavandino non è al suo posto, per cui, mica dovete pagarlo l'idraulico, giusto? Che il tipo non si metta in testa di percepire qualcosa per un lavoro che fa parte della sua professione: fare l'idraulico vuol dire anche questo: essere soggetti agli imprevisti.
Tutti d'accordo?
Io non faccio l'idraulico. Faccio (anche) la giornalista. Per cui l'altro giorno mi capita che un tale telefoni in redazione. No: non vuole parlare con un altro giornalista. Vuole proprio me. E' importante. Il tipo fa parte di un'associazione che ha centinaia di iscritti e fa volontariato e si occupa del territorio. Insomma, i requisiti ci sono. La redazione gli dà il mio cellulare e il tipo mi chiama. Mi richiama. Fissiamo un appuntamento, perché non mi vuole dire le cose al telefono. Mi deve parlare di persona. Ci troviamo in redazione: una mezzoretta, più o meno. Parliamo. Cioè: lui parla e io prendo appunti. Faccio una foto. Va tutto bne. La notizia è flebile, ma lui ci tiene tanto. Va data, mi dice. Ok, ok. Il tipo mi manda anche delle foto, via mail. Mi ringrazia per la disponibilità eccetera.
Mi fa piacere incontrare persone gentili. Avrei altri cinque o sei pezzi da scrivere che attendono da tempo di prendere forma, ma. Ma il tipo è stato così cordiale. Scrivo prima il suo pezzo. Al pomeriggio, cioè quando sono più libera da telefonate, skypate, eccetera, mi metto al lavoro. Un'oretta? Sì, più o meno. Forse di più. Poi scarico la posta e trovo tra le centinaia di messaggi una mail del tipo in questione.
Si scusa.
E perché? Dice che gli dispiace tanto. Mi ha fatto perdere tempo, ma aveva preso un'iniziativa senza consultare il presidente, il segretario, il vice eccetera dell'associazione. Insomma si era preso una libertà d'informare che nn doveva prendersi. Come? Avevo già scritto l'articolo? Che peccato! E' costretto a scusarsi di nuovo. Gli dispiace tanto di avermi fatto lavorare per niente.
Però ho tutta la sua stima.
E la faccia insaponata.