Il post che non c’è
Il post che non c'è, cioè quello che avreste dovuto leggere in luogo di questo, e che non verrà mai pubblicato, era di una carineria da favola.
Sprizzava amore e simpatia ed euforia addirittura, come una di quelle fontanelle che punteggiano certe piazze di certi piccoli comuni dolomitici, e che una volta "rinfrescavano" anche Vittorio Veneto.
Era un post scritto d'impulso, in cui coccolavo una persona a cui voglio un mondo gravitazionale di bene.
Ho avuto – prima di metterlo in bacheca – la debolezza di "annunciarlo" al soggetto interessato. E – era prevedibile! – il soggetto interessato mi ha pregato di non pubblicare Quella che Sembrava una Sviolinata.
Detto tra noi: non era una sviolinata, era un'intera opera sinfonica.
Perché sto qui a tirarla per lunghe dissertando del nulla?
Perché, a chiusura del post che non c'è, scrivevo proprio due righe a due assidui commentatori.
Mi rivolgevo a Corvo Rosso e – chi era l'altro? – Pokerman, per ricordare loro due cose. Che questo blog si intitola Blog e chiacchiere, perché mi sono autoncessa la libertà di spaziare dall'amplesso delle cicale, ai calzini di Brunetta, alla "piazza-bella-piazza-ci-passò-una-lepre-pazza" di Meschio. Seconda cosa che in questo blog (come negli altri, del resto) valgono i diritti imprescrittibili del lettore (cit. Daniel Pennac, Come un romanzo), e quindi un post si può leggere, rileggere, non leggere; si può leggere saltando le righe; lo si può commentare; si può ignorare o pensare che sia un'emerita crostata di facezie.
Però.
Però se Corvo Rosso e Pokerman sono arrivati fin qui, be'…allora mi adorano!